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Foggia, emergenza coronavirus nei container a San Severo. Don Buonaiuto: “La pandemia aumenta le disuguaglianze”

Il sacerdote è intervenuto come ospite alla trasmissione di Rai 1 Storie Italiane condotta da Eleonora Daniele

Una bambina di 10 anni positiva al Coroanvirus, scoperta fatta dopo l’esecuzione di un tampone a scuola, che vive insieme a due fratellini più piccoli e la mamma in un container di circa 28 metri quadri a San Severo di Foggia. E’ questa la vicenda con cui si aperta questa mattina la puntata di Storie Italiane, trasmissione di Rai 1, condotta dalla giornalista Eleonora Daniele.

Il possibile cluster

Una situazione potenzialmente pericolosa, in quanto nei container vivono ancora 19 famiglie. Da circa 10 giorni la bambina è risultata positiva e sembrerebbe che la Asl si sia attivata solo dopo l’intervento della trasmissione. L’inviata da Foggia ha spiegato che la Asl non ha risposto al perché non erano ancora stati fatti i tamponi a tutta la comunità che vive nei container.

Una questione di urgenza

La Daniele, ha messo in evidenza che si tratta di una situazione di urgenza e ha lanciato un appello: “I tamponi vengano fatti a tutta la comunità dei container di San Severo”. “Fai bene ad arrabbiarti Eleonora – ha detto don Aldo Buonaiuto, fondatore del quotidiano online Interris.it e sacerdote della Comunità Papa Giovanni XXII, intervenuto come ospite a Storie Italiane -. Chi non si arrabbierebbe vedendo questo squallore e questa vergogna. Come si può accettare che dei bambini e delle persone, possano vivere in una realtà del genere?”.

Le disuguaglianze aumentano con il Covid

“L’emergenza coronavirus, purtroppo, ci mostra come le disuguaglianze si aggravano e aumentano – ha sottolineato don Buonaiuto -. I poveri sono sempre più poveri, gli ultimi sempre più ultimi. Questa bambina, da quanto raccontato, soffre di bronchite. Non mi sembra la situazione di un asintomatico ‘normale’. Questa piccola deve essere seguita come si deve – ha aggiunto -. Cosa si sta aspettando? Non ci possono essere persone considerate di serie b. Come ci si può svegliare solo dopo l’arrivo delle telecamere? Se veramente fosse accaduto questo, non lo so ma spero di no, sarebbe una vergogna. Si deve intervenire immediatamente”.

Ardea, le case abusive delle Salzare

Un altro argomento trattato dalla trasmissione condotta da Eleonora Daniele è quello delle palazzine abusive delle Salzare, nel Comune di Ardea. Le telecamere di Storie Italiane sono entrate in una delle palazzine abusive, dove c’è chi vive senza acqua, luce e gas. La costruzione doveva essere adibita a struttura turistico alberghiera, in quanto situata a due passi dal mare. Per varie vicissitudini, come raccontato dall’inviato della trasmissione, non soltanto le case, ma anche il territorio circostante, è altamente contaminato in quanto per anni e anni c’è stato uno sversamento incontrollato di rifiuti. Ora è iniziata la bonifica e si è iniziato a ripulire.

Nel 1997 ci si è accorti che la concessione per la realizzazione delle ultime palazzine non doveva essere data, per un vincolo archeologico paesaggistico e le case vengono sequestrate. L’ordine era quello di abbattere, ma ci sono stati dei ricorsi e tutto è rimasto così come era. L’inviato ha raccontato che nel corso degli anni la zona è diventata un crogiuolo della criminalità: spaccio, sversamento illegale di rifiuti, occupazione abusiva degli appartamenti.

“Non si tratta solo del pregio del territorio, si parla di persone. Questa situazione va avanti da venti anni, e come è stato ben detto, riguarda anche dei minori. Non è possibile che queste persone vivano nello squallore. Le periferie geografiche esistenziali, di cui parla Papa Francesco, le stiamo vedendo qui alle porte della Capitale. Se nessuno in venti anni non ha mai reso conto vuol dire che c’è indifferenza totale – ha dichiarato don Aldo Buonaiuto -. E’ tardi, tardissimo. Coloro che possono intervenire, lo devono fare subito. Qui si parla della dignità delle persone, si tratta di un’ingiustizia insopportabile. Le persone vanno tutelate, nella loro dignità. La casa è un diritto“.

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