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Coronavirus, prima vittima negli Usa

Mentre in Italia si cerca di arginare l'emergenza coronavirus, nel resto del mondo continua a salire il numero di contagi, che iniziano a riguardare una fetta sempra più ampia dei Paesi europei. In Germania, in particolare, quattro bambini che frequentavano l'asilo dove era in servizio una maestra contagiata, sarebbero risultati positivi al test. La scuola, come riferito dalla Dpa, si trova nel Nordreno-Vestafalia e i quattro bimbi sarebbero in buone c ondizioni. Altri 185 minori sono segnalati in isolamento in casa a Bonn, mentre un'altra dipendente dell'istituto, una ventitreenne, è risultata positiva al test. La scuola è stata chiusa per due settimane in via precauzionale. Aumentano i casi anche in Francia, con 73 positivi al test (59 in ospedale, 12 guariti e due decessi) che hanno convinto le autorità ad annullare la mezza maratona di Parigi e, più in generale, tutti gli eventi con più di 5 mila persone previste. Intanto, anche negli Stati Uniti si registra la prima vittima: si tratta di una donna della contea di King County, nello Stato di Washington: “Purtroppo una persona è venuta a mancare – ha detto il presidente Trump -, una donna di circa 50 anni del personale medico. Non ci serve il panico”. Il presidente ha informato della probabilità di nuovi casi, ribadendo però che “il nostro Paese è preparato a combattere il coronavirus, siamo pronti ad ogni scenario”

Allerta globale

Continuano a crescere, intanto, anche i casi in Gran Bretagna: a fronte di 9 mila esami eseguiti finora, sono in totale 23 le persone risultate positive. La situazione più preoccupante, a ogni modo, riguarda la Corea del Sud, ormai costantemente davanti alla Cina per numero di nuovi contagi: quest'oggi, altri 219 casi sono stati segnalati dal Korea Centers for Disease Control and Prevention (Kcdc), portando il conteggio totale a 3.150, con 17 decessi. Il bilancio giornaliero, invece, cresce a 813 casi complessivi, un record, con la sola Daegu che ha toccato i 657. Livelli di guardia altissimi anche in Iran, dove le vittime sono salite a 43 secondo il bilancio fornito dalle autorità, non condiviso peraltro dai media che parlano di almeno 200 vdecessi. Proseguono, nel frattempo, le misure degli Stati a tutela dei viaggiatori: gli Stati Uniti, ad esempio, hanno nuovamente invitato i propri cittadini a non recarsi in Italia se non per ragioni essenziali, vista la nuova allerta diramata dall'Oms (che ha parlato di un livello di rischio ancora molto elevato) che ha di fatto favorito la crescita del travel warning americano, che alza al livello 3 la scala di rischio (tanto per rendere l'idea, solo la Cina tocca il livello 4, il più alto).

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