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Coronavirus, peggiorano le condizioni dei coniugi cinesi. Termoscanner per tutti i voli

Si sono aggravate le condizioni dei due coniugi cinesi risultati positivi al test del coronavirus e ricoverati presso il reparto Malattie Infettive dell'Istituto Lazzaro Spallanzani. Secondo quanto riportato dalla Direzione Sanitaria dell'Istituto, le condizioni sono precipitate a causa di una insufficienza respiratoria che ha reso necessario un supporto meccanico in terapia intensiva. Sono stati, invece, dimessi i pazienti dopo gli esiti negativi del test. Attualmente, sono sotto osservazione 11 pazienti provenienti da zone della Cina interessate dall'epidemia. Sono ancora monitorate le 20 persone venute a contatto con la coppia cinese, che presentano buone condizioni di salute.

Controlli stringenti

È risultato anche negativo al test il ragazzo 17enne residente a Wuhan a cui era stata vietata la partenza con i suoi connazionali secondo le norme previste da Pechino, proprio perché febbricitante. I test escluderebbero la presenza di coronavirus e attualmente la Farnesina è al lavoro per poterlo rimpatriare il prima possibile, mentre sono in corso riunioni operative a vari livelli in tal senso. Il resto degli italiani in Cina – circa una sessantina – è atterrato ieri all'aeroporto militare di Pratica di Mare: attualmente risiedono al campus olimpico della Cecchignola dove resteranno per i 15 giorni previsti di quarantena, il tempo di incubazione del virus.  A bordo dell'aereo c'erano anche sei bambini. Intanto, il governo ha altresì comunicato che saranno rafforzati i controlli ed implementato il personale medico e sanitario in tutti gli aeroporti e porti italiani. A Roma Fiumicino si stanno attivando in queste ore corridoi sanitari e scanner termici su tutti gli arrivi, stando alla decisione presa in giornata dal Ministero della Salute.

Rusconi: “I presidi non possono allontare gli studenti”

Nelle scorse ore, i governatori di Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia e della provincia autonoma di Trento, che hanno inviato una lettera al Ministero della Salute, chiedendo che per gli studenti rientrati dalla Cina un periodo di osservazione di 14 giorni. Per Mario Rusconi, presidente dell'Associazione nazionale dei presidi di Roma e del Lazio, “la situazione è sotto controllo per ora […]. Per ora il Ministero della Salute ha detto che gli studenti non sono soggetti a isolamento” dichiara Rusconi. Il presidente dell'Associazione nazionale dei presidi di Roma e Lazio specifica: “Nessuna regione, tantomento i presidi, posso prendere questa decisione […]. Si tratta di un provvedimento che può prendere soltanto il Ministero della Salute” ha dichiarato a Interris.it. La richiesta di una sorta di “quarantena” per gli studenti è emersa a seguito della circolare inviata nelle scuole italiane su disposizione ministeriale. La circolare chiede agli studenti rientrati dalla Cina nelle ultime due settimane di “monitorare la eventuale insorgenza di sintomi come tosse, febbre, difficoltà respiratorie”. Secondo l'Istituto Superiore di Sanità, il documento rientra nel “pacchetto” di misure adottate per il coronavirus volte a tutelare la salute di tutta la popolazione italiana. È lo stesso istituto a ricordare gli sforzi che si stanno compiendo per monitorare costantemente la situazione globale ed eventuali, rischiose possibilità di contagio. 

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