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Coronavirus: odissea delle navi da crociera che cercano approdi

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Un mese fa è toccato alla Diamond Princess, alla World Dream e alla Westerdam. Grandi navi da crociera in giro per il mondo, anche loro vittime di casi di Covid 19, anche loro costrette a fermare la rotta e ad attendere speranzose che qualche nazione gli desse la possibilità di attraccare per far scendere i propri passeggeri. Per loro, dopo alcune settimane, l’incubo è finito ma non è terminato il giro di altre navi, che, nel frattempo, hanno continuato i propri imbarchi, pronte a partire per nuove destinazioni, ma per molti passeggeri la “vacanza della vita” sta diventando un vero inferno

Ok di Panama a Zaandam per passare nel Canale

L’Authority del Canale di Panama (Acp) ieri sera ha concesso alla nave da crociera Zaandam con 1.800 persone a bordo (1.243 ospiti e 586 componenti dell’equipaggio), ferma da due giorni al largo delle coste panamensi, l’autorizzazione di attraversamento dell’istmo. Inizialmente il passaggio per la Zaandam era stato negato per la presenza a bordo di alcune persone contagiate dal coronavirus, di cui 4 decedute. La compagnia Holland America Line, proprietaria della Zaandam, ha così mandato un’altra sua nave in soccorso, per il trasferimento dei passeggeri non affetti da Corona Virus. Durante la giornata di ieri 401 turisti sono stati così portati sulla Rotterdam per evitare che la Zaandam diventasse un vero lazzaretto. In un comunicato il ministero della Sanità panamense ha spiegato che la revoca della proibizione di transito “è stata adottata rispettando il regolamento sanitario per fornire un aiuto umanitario che permetta alla Zaandam di continuare il suo viaggio” verso Fort Lauderdale, in Florida.

Il caso del porto di Civitavecchia

Desta preoccupazione la nave Grandiosa della MSC, ormeggiata da più di una settimana al porto di Civitavecchia: a bordo ci sono infatti 12 membri dell’equipaggio positivi al Covid-19. “Tutte le persone restano lì sotto controllo sanitario, non scende nessuno“, ha detto il sindaco di Civitavecchia, Ernesto Tedesco.

Da navi di lusso a prigioni galleggianti

L’emergenza riguarda tutto il comparto crocieristico: sono una decine le navi da crociera ferme nel mondo a cui per l’emergenza coronavirus viene impedito l’attracco, con 10.000 passeggeri e migliaia di membri degli equipaggi in estenuante attesa a bordo tutti confinati in cabina per paura di essere contagiati. Costa Crociere ha reso noto di aver già sbarcato 25.000 ospiti e parte dei suoi equipaggi. Da poche ore i passeggeri della Costa Pacifica, che non hanno mostrato segni di contagio, sono sbarcati a Civitavecchia mentre la nave ha proseguito per La Spezia, destinazione finale dei 900 membri dell’equipaggio. Situazione diversa per la Costa Victoria con i suoi 1.400 passeggeri. Anche quest’altra nave della flotta Costa si trova a Civitavecchia ma lo sbarco dei suoi passeggeri avviene a rilento, è blindato perché a Creta una passeggera era risultata contagiata. In mare sono rimaste quattro navi di Costa Crociera con a bordo solo gli equipaggi: tre sono state respinte da molti porti nei Caraibi e ora sono al largo di Miami. Un’altra nave invece è in navigazione nel Mediterraneo, diretta in Italia. La Msc, altra compagnia di crociere italiana, ha una sola nave in navigazione, la Magnifica in Australia, che non ha casi a bordo ma è ferma a Freemantle in attesa di poter ripartire per Dubai, nell’ambito di un giro del mondo che si dovrebbe concludere a maggio a Genova.

Cosa rimane

Il risultato finale è che il coronavirus “affonda” le navi da crociera (compresi i titoli in Borsa). L’industria crocieristica, che vale 150 miliardi di dollari, per ora rimane tra le più colpite dall’epidemia.

Rossella Avella: