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Coronavirus, l'italiano non parte. Circolare nelle scuole

Permanenza volontaria a casa”. È quanto emerge dalla circolare diramata dal Ministero della Salute per i bambini che rientrano dalla Cina. In altre parole, “fermo restando il diritto inalienabile di bambini e ragazzi, di qualsiasi nazionalità, di frequentare liberamente e regolarmente la scuola in assenza di evidenti e conclamate controindicazioni di carattere sanitario”, alle famiglie che sono state in Cina è offerta la possibilità per i loro piccoli di restare volontariamente a casa fino al completamento del periodo di due settimane, corrispondente alla quarantena, in via del tutto precauzionale. Il Governo supera così l'empasse imbarazzante dopo i ripetuti sospetti e i timori di un eventuale contagio fra bambini nelle strutture scolastiche. “L'aggiornamento delle misure precauzionali di contrasto alla diffusione del coronavirus, deciso dal ministero della Salute, prevede che il ministero della Istruzione dirami a sua volta nuove istruzioni alle scuole” ha specificato il Governo in una nota. Sarà premura del personale sanitario provvedere a rilevare lo stato febbrile e gli altri eventuali sintomi sui bambini messi dalle loro famiglie volontariamente in quarantena.

Donna ricoverata allo Spallanzani

C'è stato un trasferimento precauzionale all'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma per un altro dei 56 rimpatriati da Wuhan e in quarantena alla Cecchignola. Come riportato in una nota dal Ministero della Salute, si tratta di una donna che al momento presenta solo una congiuntivite. Tuttavia, sebben risultata negativa al test del nuovo coronavirus, è stata trasferita a titolo precauzionale allo Spallanzani per ulteriori accertamenti.

Rientro in Italia

Nove italiani saranno evacuati via aerea da Wuhan e rientreranno domani. Fra costoro non ci sarà il 17enne di Grado che era rimasto bloccato nella città lunedì scorso perché, al momento dell'imbarco, aveva qualche linea di febbre rilevata dai controlli medici. Il persistere della febbre ha bloccato il suo ritorno anche stavolta. Il volo col quale si prevede gli italiani viaggeranno, arriverà alla base della Raf di Brizenorton, vicino Londra, per poi ripartire alla volta di Pratica di Mare. I connazionali rimpatriati saranno poi trasferiti all'ospedale militare del Celio per la quarantena.

Nave bloccata in Giappone

Stanno tutti bene gli italiani a bordo della Diamond Princess, la nave in quarantena ancorata a Yokohama, in Giappone, con 3.700 passeggeri. Lo riferisce all'Ansa uno dei connazionali che si trova sulla nave, dove “la situazione è tranquilla”. Oggi si è avuta notizia che il numero dei contagiati sulla nave dal coronavirus è salito a 64. I passeggeri, spiega ancora la fonte, sono assistiti e non ci sono problemi logistici. Un gruppo di medici giapponesi è costantemente a bordo per monitorare la situazione.

Prima vittima non cinese

Aveva 60 anni il primo cittadino statunitense morto a causa del nuovo coronavirus nell'ospedale di Jinyintian, a Wuhan. A darne notizia è stata l'ambasciata Usa a Pechino in una nota. Si tratta della prima morte di un cittadino straniero a causa dell'n2019CoV. Subito dopo anche il Giapone ha reso noto il decesso di un uomo sulla sessantina per sospetto coronavirus. L'annuncio è stato dato dal Ministero degli Affari Esteri e sono in corso gli accertamenti per capire se il nuovo coronavirus sia stato il fattore scatenante della sua polmonite virale acuta. A oggi, il numero delle vittime è salito a 724, mentre i contagiati sfiorerebbero quota 35mila.

Venerdì nero

Ieri si è registrata la giornata più mortale da quando, il 30 dicembre scorso, il medico Li Wenliang lanciò l'allarme su un nuovo “spaventoso” virus che aveva contagiato sette pazienti su una chat di specializzando. Due giorni fa, il dottore che aveva scoperto il virus ed era stato “zittito” dalle autorità di Pechino è morto a seguito di un arresto cardiaco. Poche ora fa, la Commissione nazionale cinese per la salute ha fatto sapere che solo nella giornata di ieri il numero delle vittime da coronavirus rasenta gli 86 pazienti. Altri casi sono stati registrati nella provincia di Hubei e nella città-focolaio di Wuhan, da cui il virus si sarebbe propagato a macchia d'olio in gran parte del Paese. Per far fronte all'emergenza, in dodici giorni a Wuhan è stato costruito l'ospedale di Leishanshan, una seconda struttura medica con 32 reparti e 1.600 posti letto dedicata esclusivamente al trattamento del nuovo coronavirus. Secondo l'emittente statale cinese, oggi dovrebbe entrare il secondo gruppo di pazienti nella nuova struttura, accanto a una corposa équipe di medici e infermieri.

La situazione all'Istituto Spallanzani

È in buone condizioni il giovane ricercatore italiano che, rimpatriato da Wuhan, è risultato positivo al test sul nuovo coronavirus ed è attualmente ricoverato all'Istituto Spallanzani di Roma. Per il restanti 55 connazionali rimpatriati insieme a lui e risultati negativi ai test finora effettuati, è cominciata una seconda quarantena presso la cittadella militare della Cecchignola. Il direttore scientifico dell'Istituto Spallanzani, Giuseppe Ippolito, ha tranquillizzato l'opinione pubblica, spiegando che “in Italia non c'è una circolazione locale del virus”, aggiungendo che “resterebbe improbabile” il rischio di contagio da soggetti che non presenterebbero sintomi. Nonostante le rassicurazioni, ieri il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri, ha reso noto che chi ha avuto contatti con il 29enne italiano contagiato sarà comunque sottoposto a una quarantena più estesa: si considera l'eventualità che nuovi casi di contagio possano presentarsi proprio fra coloro che sono stati in contatto col giovane. Restano in terapia intensiva i due coniugi cinesi ricoverati dal 31 gennaio all'Istituto Spallanzani. Ad oggi, nella struttura si contano 11 pazienti ricoverati: 5 sono ancora in attesa dei risultati del test.

Controlli stringenti

Il Governo italiano continua i controlli stringenti. Secondo quanto comunicato dal Comitato operativo della Protezione civile, soltanto ieri sono stati sottoposti alle nuove procedure sanitarie 98.572 passeggeri, arrivati in Italia con 868 voli internazionali. Fra costoro, otto presentavano una lieve febbre e per loro sono scattati prontamente i controlli nelle strutture sanitarie allestite negli aeroporti: nessuno di loro ha presentato sintomi o patologie inerenti al virus. Per ora, la task force sul nuovo coronavirus esclude controlli sanitari su treni o nelle stazioni ferroviarie. Per far fronte all'emergenza, il Ministero della Salute punta anche su una corretta informazione. Per questo, da oggi ogni ricerca sul nuovo coronavirus dovrà essere matchata con il sito ministeriale, al fine di evitare allarmismi e fake news. Lo ha annunciato lo stesso ministro Roberto Speranza sottolineando che “la corretta informazione è parte della prevenzione”.

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