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Coronavirus, il Tar riapre le scuole nelle Marche

Riaprono scuole e musei nelle Marche, dopo la controversa chiusura di un giorno fa decisa dal presidente della Regione Luca Ceriscioli che aveva rischiato di provocare una frattura con il governo. Ora il Tar, preso atto delle istanze presentate contro la misura, ha accolto “l’istanza cautelare e sospende gli effetti del provvedimento impugnato”. Anche Milano prova a tornare alla normalità: il Duomo di Milano, dopo aver chiuso qualche giorno fa, torna aperto ai fedeli. Nel frattempo, due nuove vittime e decine di guariti: questo quanto riporta l'ultimo bollettino della Protezione Civile, che aggiorna a 14 il bilancio dei decessi, pur precisando di essere in attesa della conferma dell'Istituto superiore di Sanità, e a 42 quello dei casi di guarigione, per un totale di 650 casi di contagio. Secondo quanto riferito dal direttore scientifico dell'Istituto, Giuseppe Ippolito, “in Italia si sta lavorando affinché vengano comunicati solo i casi di nuovo coronavirus clinicamente rilevanti, ovvero i casi clinici di pazienti in rianimazione o morti, come avviene negli altri Paesi del mondo. I positivi ai tamponi fatti per qualsiasi altro motivo andranno in una lista separata estremamente importante per la definizione della situazione epidemiologica”. Delucida inoltre su alcune caratteristiche del coronavirus che “rispetto all'influenza forse ha una trasmissione più efficace, o quantomeno la stessa dell'influenza, e al momento c'è una letalità leggermente superiore”, ricordando comunque che “questa è una malattia che ha solo una piccola quota di casi gravi”.

Il quadro

Nel frattempo, mentre sempre più Paesi esteri incrementano le misure contro gli itailani che viaggiano, sconsigliando ai propri cittadini di recarsi nel nostro Paese, dal governo provano ad alzare la barriera in difesa del nostro Paese, definito più sicuro di quanto le informazioni in circolo facciano credere: “Nessuno vuole minimizzare – ha spiegato in conferenza alla stampa estera il capo della Farnesina, Luigi Di Maio – ma su 7104 comuni, ne sono coinvolti poco più di 10 (lo 0,01% secondo Di Maio, ndr): se guardiano alla mappa possiamo dirci finalmente quale è l'unità di grandezza e l'entità del fenomeno”. Il ministro degli Esteri ha precisato che “la crisi in Italia è molto limitata, i casi di contagio sono riconducibili ai due focolai, non ce ne sono di nuovi… L'italia ha fatto 10 mila tamponi, non possiamo essere essere colpevoli di essere uno dei paesi che ha fatto più controlli, come ha detto l'Oms”.

L'appello

Il ministro degli Esteri fa appello al buonsenso, rivolgendo un invito a turisti e imprenditori stranieri: “I nostri figli vanno scuola. Se vanno a scuola i nostri figli, possono venire i turisti e gli impenditori. In questo momento il rapporto con la stampa estera è prezioso. Siamo passati da un rischio epidemia a un'infodemia acclarata e in questo momento il rapporto con la stampa estera è preziosissimo”. E ricorda che “tutti i pazienti allo Spallanzani sono guariti e vogliamo comunicare al mondo questa notizia. Il primo invito che posso fare a tutti i Paesi del mondo è di attenersi ai bollettini ufficiali della Protezione Civile, perché tante informazioni danno notizie di contagi falsi che andranno a danneggiare il brand made in Italy, il nostro turismo e il nostro commercio. Penso al Piemonte, ha un solo caso ma in alcuni Paesi è nella lista dei posti dove si sconsiglia di andare”.

Stessa linea anche per il ministro della Salute, Roberto Speranza: “La coppia di turisti cinesi ricoverata allo Spallanzani non partiva da condizioni di salute ottimali, ma il fatto che ce l'abbiano fatta e siano ora negativi al test ci dice che il nostro Paese è più forte del nuovo coronavirus”.

 

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