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Coronavirus, Don Buonaiuto: “La responsabilità miglior antidoto”

L'emergenza da nuovo coronavirus è stata al centro della puntata di Storie Italiane, il programma Rai condotto da Eleonora Daniele. Con 229 contagi, l'Italia è il terzo Paese più colpito dal Covid-19, dopo la Cina (77.150) e la  Corea del Sud (833). Da ieri diversi Paesi hanno invitato ad evitare viaggi e gite scolastiche. Come l'Austria, che ha dato il fermo a un convoglio ferroviario al Brennero

Parola d'ordine: collaborare

All'inizio della puntata ha partecipato anche il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ha aggiornato, prima della riunione in Protezione Civile, sulla situazione, anticipando le dichiarazioni che sarebbero state oggetto di un vertice di confronto con i governatori delle regioni: “È questo il momento di confrontarsi con tutti i governatori delle regioni” ha detto il premier, specificando che sarà offerto “un protocollo” che tutte le Regioni dovranno rispettare, affinché “tutti noi lavoriamo insieme in coordinamento”. Il premier ha sottolineato che il coordinamento è importante perché è “impensabile avere misure differenti da regione a regione […]. Sono fiducioso che tutti siano collaborativi” ha detto il premier. Conte ha voluto, inoltre, ringrazie le donne e gli uomini delle forze dell'ordine e della Protezione Civile. “L'Italia è vicina, perché ci rendiamo conto del disagio, dei sacrifici che vi stiamo imponendo” – ha detto il premier, rivolgendosi ai cittadini confinati nella zona rossa – ma “saranno efficaci al contenimento del virus”. Una nota di plauso da parte di Conte anche al Sistema Sanitario Nazionale: “Dal 1978 abbiamo un Sistema Sanitario Nazionale efficientissimo, uno dei più efficienti al mondo” ha sottolineato. 

Tra realtà e psicosi

In Italia la macchina sanitaria ha operato sin da subito: sono stati eseguiti oltre 3000 test. A oggi in Francia ne sono stati eseguiti 300. Nonostante gli sforzi di contenimento e gli accorgimenti sanitari, le città del nord-Italia hanno registrato casi di psicosi collettiva, con la corsa ai supermercati e gli scaffali svuotati in diversi esercizi commerciali. “Penso che il miglior antidoto sia il senso di responsabilità che ogni cittadino deve avere nel collaborare contro ogni forma di panico e anche quello della solidarietà. Un pensiero via alle persne più anziane, che vivono da sole, i disabili, quelli che sono che sono ai mrgini sul piano affettivo” ha detto don Aldo Buonaiuto, ponendo l'accento sui più vulnerabili di questa epidemia. L'intervento di don Buonaiuto ha fornito anche l'occasione per ricordare di tutelare gli anziani. In queste ore, con la psicosi da virus si stanno diffondendo anche le occasioni di truffa, specialmente ai più vulnerabili. È stata, infatti, denunciata una serie di fraudolenze a danno dei più anziani. L'ultimo caso riguarda una coppia di anziani di 79 e 76 anni di Torino, che hanno aperto la porta a “presunti professionisti” in mascherina e guanti che avrebbero disinfestato la casa dei due. Stando a ciò che è emerso dalle indagini, i criminali avrebbero chiesto alla coppia di tirar fuori gioielli e banconote, poi la rapina.

Il virus dei rincari

Sulla scia della psicosi da virus, la Procura sta indagando sulle eventuali “truffe” celate nell'aumento di gel igienizzanti e mascherine. Dopo le ripetute denunce del Codacons, la Procura di Milano ha aperto un fascicolo per violazione degli articoli 501 bis e 515 del codice penale, sulle manovre speculative su generi di prima necessità frode in commercio. L'inchiesta, a carico di ignoti, si sta focalizzando sul controllo dei prezzi su alcuni prodotti da banco e nei portali di e-commerce: “È vergognoso questo business sui gel igienizzanti – ha detto don Buonaiuto -. In questo momento, tutti dovrebbero aiutarsi, c'è bisogno di essere solidali gli uni con gli altri” ha aggiunto. E sulla chiusura delle Chiese, come la Basilica di San Marco a Venezia, con successiva sospensione delle celebrazioni liturgiche, il sacerdote ha commentato: “Penso sia giusto rispettare quello che è stato indicato dallo Stato. La Santa Sede ha promulgato che anche gli incontri al chiuso in Vaticano sono stato rimandati. Bisogna avere quella pazienza di aspettare per mettere al primo posto i cittadini” ha concluso. 

Femminicidio, crimine contro l'umanità

“Bisogna ribadire che il femminicidio è un crimine contro l'umanità“. Le parole di don Buonaiuto sono la risposta forte alla richiesta di giustizia dei tre orfani di Marianna Manduca, la donna originaria di Palagonia (Catania), uccisa da Severino Nolfo, compagno e padre dei suoi figli, nel 2007. Ai tre era stato riconosciuto in primo grado un risarcimento di 250mila euro dopo che era stata ravvisata la responsabilità civile dei magistrati, nonostante le 12 denunce della donna contro l'uomo che l'avrebbe in seguito accoltellata. A marzo, però, la svolta: la Corte d'appello di Messina, infatti, annulla il risarcimento dando ragione al ricorso della Presidenza del Consiglio che sosteneva il massimo impegno dei magistrati di Caltagirone all'epoca, nonostante l'assenza di una legge sullo stalking. Ora i familiari di Marianna chiedono, per i bambini, giustizia, affinché lo Stato non proceda con la richiesta dei 250mila euro concessi come previo risarcimento: “Questa burocrazia sa di disumanità” è stato il commento di don Buonaiuto, che d'altronde ha ribadito il massimo rispetto alla magistratura: “Tutto questo ci amareggia” ha detto, aggiungendo che “lo Stato deve unirsi insieme a questi due orfani, che devono essere risarciti. Risarcire, non restituire – ha sottolineato don Buonaiuto -. Solo la vita si restituisce, e in questo caso non è possibile”.

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