Prova a calmare gli animi il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, alle prese con una regione che risulta la più colpita in termini di contagi da coronavirus ma che, allo stesso tempo, cerca di fornire risposte e garanzie sulle azioni di contrasto allo spargersi dell'epidemia (al momento 240 casi in regione, 28 nelle ultime ore). E il presidente lombardo fa il punto durante la conferenza giornaliera: “Cerchiamo di sdrammatizzare: questa è una situazione senza dubbio difficile ma non così tanto pericolosa. Il virus è aggressivo e particolarmente rapido nella diffusione ma nelle conseguenze molto meno; è poco più di una normale influenza. Lo dicono i tecnici”. Dichiarazioni mirate a stemperare il clima di tensione e psicosi che sta pervadendo il nostro Paese, ricordando che “le persone decedute sono o molto anziane o con una compromissione derivante da patologie importanti“.
La polemica
Ma la gestione dell'emergenza non è esente dalle tensioni fra i vari comparti politici, che nelle ultime ore si sono tradotte in una polemica piuttosto accesa fra la Regione Lombardia e la presidenza del Consiglio. Ad aprire le ostilità è stato, in mattinata, l'assessore al Welfare del Pirellone, Giulio Gallera, il quale aveva messo nel mirino il premier Giuseppe Conte in seguito alle sue affermazioni sul presunto “scarso coordinamento tra istituzioni” nella gestione dell'emergenza: “Una dichiarazione inaccettabile – ha detto l'assessore – da una persona ignorante, perché ignora assolutamente quali erano e sono i protocolli definiti dall'Istituto Superiore di Sanità. Noi sul coronavirus abbiamo seguito pedissequamente ciò che era stato determinato dall'Iss e le linee guide del Ministero”. Nel corso del tavolo fra governo e regioni, inoltre, si è registrato un nuovo momento di tensione, con il governatore lombardo che avrebbe momentanemente interrotto la sua partecipazione in videoconferenza in quanto contrariato su alcuni punti del discorso. Relativi, secondo l'Ansa (che cita una fonte di governo), a un'incomprensione sul tema delle mascherine. Ancora più critico, il governatore lo era stato in merito alle dichiarazioni del premier, che criticava la gestione dei casi da parte dell'ospdale di Codogno, incontrando il disappunto della Regione: “Io sono stato zitto finora – ha detto Fontana a 'Radio Anch'io' -, ho accettato che si tacesse, però se accusano il sistema sanitario lombardo, allora non posso più tacere. Noi avevamo proposto un mese prima che scoppiasse l’epidemia di essere messi nelle condizioni di aumentare i controlli, di mettere in quarantena tutti gli studenti che rientravano dalla Cina. Siamo stati accusati di essere razzisti, di voler diffondere il panico. Il presidente del Consiglio disse in quell’occasione fidatevi di me, ci penso io. Allora ora non può dire che siamo noi i responsabili”. E ancora: “Se il premier si mette ad accusare le Regioni, significa che sta seguendo un’altra strategia. È la strategia della disperazione. Probabilmente sta cercando di attaccare altri per cercare di sviare l’attenzione”. Una nota critica, era stata avanzata dal premier durante la riunione con la Protezione Civile (in cui aveva espresso il suo disappunto per le limitazioni agli italiani imposte dai Paesi esteri) anche in merito alla decisione di chiudere le scuole in zone non focolaio, misura ritenuta ingiustificata da Conte. Ulteriori fattori di instabilità in un momento in cui l'unità di intenti (e di azioni) fra le varie componenti delle istituzioni è fondamentale.
Appello alla calma
A gettare acqua sul fuoco ci ha provato lo stesso premier Conte che, durante il tavolo congiunto, ha invitato tutti a “unire gli sforzi” e lavorare “in squadra senza sosta per tutelare la salute dei nostri cittadini“. A fargli eco, è stato il ministro della Salute, Roberto Speranza, secondo il quale l’emergenza coronavirus è una sfida di tutti. Il Paese sia unito. Occorre la massima collaborazione istituzionale”. Stessi toni per il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio: “Governo, Presidenti di regione e staff tecnico del ministero della Salute adesso in riunione congiunta per coordinare le azioni al fine di fronteggiare al meglio l’emergenza Coronavirus. Uniamo gli sforzi e lavoriamo in squadra senza sosta per tutelare la salute dei nostri cittadini”.