Cop26: oggi è la giornata dell’energia. Le parole di Lagarde sulla transizione ecologica

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Oggi è la giornata dell’energia alla Cop26 di Glasgow. La transizione energetica richiede di passare dalle fonti fossili alle fonti rinnovabili. Un’urgenza non più rinviabile specie dopo l’ultimo rapporto del Global Carbon Project secondo cui le emissioni globali di carbonio stanno tornando al livello record visto prima della pandemia di coronavirus.

Il programma di giovedì 4 novembre

Oggi da Glasgow imprese, investitori ed organizzazioni da tutto il mondo illustrano le loro strategie e buone pratiche per la decarbonizzazione e per accelerare il passaggio alle fonti pulite, e le difficoltà che si pongono.

Il primo problema per la transizione energetica è uscire dal carbone, e a questo sono dedicato ben due panel, il primo e l’ultimo della giornata. Si parla anche di come porre fine al finanziamento pubblico e privato del combustibile più climalterante. Si discute inoltre di come allungare il passo sulle rinnovabili e di come garantire energia pulita e sicura a tutti.

Viene lanciata in giornata la “Green Grids Initiative“, per sviluppare in tutto il mondo reti elettriche in grado di gestire la produzione delle fonti rinnovabili, che non è continua come quella delle fossili e ha bisogno di impianti di accumulo e di una gestione digitale.

In mattinata l’agenzia dell’Onu per l’ambiente, l’Unep, presenta il suo rapporto sulle azioni da prendere per l’adattamento al cambiamento climatico, l’Adaptation Gap Report.

Due gli eventi collaterali ai quali partecipano rappresentanti italiani: il convegno “Coinvolgere i cittadini nell’azione urbana sul clima”, con Karl-Ludwig Schibel di Italian Climate Alliance, e una tavola rotonda su come ridurre l’impatto del settore dei latticini, con Fabio Nespolo della Global Dairy Platform,

Lagarde: “Transizione ecologia unica via per futuro migliore”

“La transizione verso un mondo a zero emissioni di carbonio è il solo modo per assicurare un futuro migliore all’intera umanità”. A scriverlo in un intervento su La Repubblica è la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde, per la quale “siamo ad un bivio”. Nel ricostruire le economie dopo l’impatto della pandemia, “abbiamo l’opportunità di abbandonare il carbonio”.

La transizione “comporterà costi, ma anche opportunità”, dichiara la presidente Bce. E i costi a breve termine “sono compensati largamente nel lungo periodo dai benefici di evitare catastrofi costose”.

Anche le banche centrali hanno un ruolo da svolgere: “l’impatto delle catastrofi naturali e della transizione verde sull’inflazione interessa direttamente il nostro mandato primario di mantenere la stabilità dei prezzi“. Ecco perché, dichiara, “prestiamo sempre più attenzione al cambiamento climatico”. Le riflessioni attorno al cambiamento climatico hanno avuto “un’importanza centrale nel recente riesame della nostra strategia”, rivela Lagarde. La Bce “si è impegnata pubblicamente a contribuire all’azione risoluta dei responsabili delle politiche nell’ambito delle proprie competenze, per dare attuazione all’Accordo di Parigi e attenuare le conseguenze del cambiamento climatico”.

Milena Castigli: