Quello di domani si presenta come un vertice complesso e complicato per il fatto che la proposta non rispetta le aspettative di dotare il bilancio Ue di strumenti innovativi“. E' quanto ha affermato il premier Giuseppe Conte, durante le comunicazioni al Senato, in vista del Consiglio euopeo che si svolgerà domani. “Il Parlamento – ha detto – non esiterebbe a bocciare un bilancio Ue inadeguato sulla svolta verde e sugli altri temi all'ordine del giorno. L'Italia è perfettamente consapevole di essere parte della casa comune europea ma non siamo disposti ad accettare in nome di una rapida conclusione del negoziato un bilancio insufficiente per le esigenze dei nostri cittadini. Sarebbe una sconfitta non tanto contabile, ma politica“.
Proposta Ue su quadro pluriennale inadeguata
“La proposta che il presidente Michel ha fatto circolare il 15 febbraio apporta alcuni, lievi, avanzamenti rispetto alla proposta fatta durante la presidenza finlandese, ma resta comunque inadeguta“, ha sottolineato il premier Conte, rimarcando il fatto che “l'Ue deve assumere un ruolo più profilato come attore globale: la cooperazione internazionale è un esemio di come si possono avere risultati migliori se si mettono azioni in comune rispetto ad azioni individuali”. “Ieri mattina c'è stato un incontro tra il presidente Michel e i presidenti dei gruppi politici e anche della commissione Bilancio che ha confermato tutte le perplessità da parte degli esponenti del parlamento che hanno interloquito con il Presidene Michel, questo ci è stato riferito. In merito all'approccio italiano, in questo Consiglio europeo straordinario, deisdero innanzitutto richiamare gli aspetti qualificanti della nostra posizione, che rimane coerente con quanto da me illustrato lo scorso dicembre e con la risoluzione adottata da questo Parlamento sul tema del bilancio europeo – ha spiegato Conte – L'italia punta ad un adeguato volume complessivo del bilancio, a una corretta distribuzione delle risorse tra politiche tradizionali e nuove priorità, alla definizione di criteri allocativi equi, alla riforma del dato delle entrate”. “Auspico che il negoziato porti a un'Europa più forte al suo interno e nei confronti dei suoi partner globali”.