Giorgio Parisi, italiano di 73 anni, ha vinto oggi il Premio Nobel per la Fisica con questa motivazione: “per i contributi innovativi alla comprensione dei sistemi fisici complessi”.
Il profilo professionale e accademico
Il professor Parisi è nato a Roma nel 1948. Attualmente è docente ordinario di Fisica teorica presso l’Università La Sapienza di Roma, ricercatore associato dell’Infn – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e presidente della classe di Scienze fisiche, matematiche e naturali dell’Accademia dei Lincei. Nel corso della sua lunga carriera ha ricevuto innumerevoli riconoscimenti, tra cui la Medaglia Boltzmann nel 1992, la Medaglia Dirac per la fisica teorica nel 1999, la Medaglia Max Planck nel 2011 e il Premio Wolf nel 2021.
Le motivazioni del Premio Nobel
In particolare, egli è stato premiato insieme allo scienziato americano di origine giapponesi Syukuro Manabe e al tedesco Klaus Hasselmann per “la scoperta dell’interazione Tra il disordine le fluttuazioni nei sistemi fisici dal livello atomico alla scala planetaria. I due climatologi sopracitati invece per “la modellazione fisica del clima della Terra, che ne quantifica la variabilità e prevede in modo affidabile il riscaldamento globale”.
Lo studio dei sistemi complessi
Nel corso della sua lunga carriera Parisi ha studiato molteplici e diversi argomenti, come ad esempio le interazioni fra i neuroni del cervello e il bosone di Higgs tutti accumunati dalla caratteristica comune di essere sistemi complessi. Oggi, nel dettaglio, lo studio del clima è considerato un sistema complesso, per questo motivo egli è stato premiato congiuntamente a due climatologi.
L’ultimo premio Nobel per la Fisica italiano
L’ultimo italiano a vincere il premio Nobel per la Fisica nel 1984 è stato il professor Carlo Rubbia per gli studi condotti nell’ambito della fisica subatomica.