Dopo un anno drammatico la forte ripresa economica, registrata nel terzo trimestre, aveva fatto ben sperare. Purtroppo Confcommercio lancia un nuovo allarme per i consumi. Questi ad ottobre, secondo “l’indice congiunturale calcolato dall’associazione” sono calati dell’8,1% rispetto allo stesso mese del 2019.
I dati di Confcommercio
Il rallentamento, ha interessato in misura più immediata e significativa la filiera del turismo, servizi ricreativi (-73,2%), alberghi (-60%), bar e ristoranti (-38%). Per il mese di novembre si stima una riduzione del Pil del 7,7% su ottobre e del 12,1% nel confronto annuo. Secondo Confcommercio, le dinamiche registrate negli ultimi due mesi, a meno di un eccezionale, ma improbabile, recupero a dicembre, portano a stimare preliminarmente una decrescita congiunturale del Pil nel quarto trimestre superiore al 4%.
La situazione del terzo trimestre
Già a settembre le vendite al dettaglio erano diminuite rispetto ad agosto dello 0,8% in valore e dello 0,4% in volume. Lo rende noto l’Istat, precisando che su base tendenziale si registra invece un aumento delle vendite dell’1,3% in valore e dell’1,5% in volume. Nel terzo trimestre 2020, invece le vendite hanno registrato un aumento congiunturale del 13,9% in valore e del 13,7% in volume. Questo grazie alla forte crescita dei beni non alimentari (+28,8% in valore e +27,4% in volume). In leggera flessione, invece, i beni alimentari (-0,7% in valore e -0,4% in volume).
Le previsioni per il prossimo anno
Queste valutazioni non comporterebbero modifiche nella dinamica complessiva del Pil per il 2020 (tra il -9% e il -9,5%), grazie a un terzo trimestre decisamente più favorevole rispetto alle stime, ma implicherebbero un’entrata ben peggiore nel 2021, facendo svanire le più ottimistiche previsioni di rimbalzo statistico per l’anno prossimo.