I negoziati tra Ucraina e Russia al confine bielorusso si sono conclusi, riporta l’agenzia di stampa russa Tass, citando fonti dei colloqui. Fonti di Kiev ai negoziati, riferiscono che i due Paesi prevedono un “secondo round“. Le delegazioni stanno ritornando nelle rispettive capitali per consultazioni.
I colloqui
“Abbiamo trovato alcuni punti su cui è possibile trovare un terreno comune”, ha detto il negoziatore russo Vladimir Medinsky al termine, citato dall’agenzia di stampa russa Interfax. Si terranno “nei prossimi giorni” i nuovi colloqui tra i due Paesi, avrebbe detto il negoziatore.
Sulle rive del fiume Pripyat
I colloqui erano iniziati verso le 11:30, alla ricerca di una soluzione negoziale per la guerra in Ucraina. Le delegazioni russa e ucraina si sono incontrate sulle rive del fiume Pripyat, in territorio bielorusso ma vicinissimo al confine con l’Ucraina. A guidare la delegazione russa c’è l’assistente presidenziale russo Vladimir Medinsky, ex ministro della Cultura, molto vicino alle posizioni di Vladimir Putin sull’Ucraina. La delegazione ucraina è guidata dal ministro della Difesa Oleksii Reznikov e dal leader del partito del presidente Zelensky, David Arakhamia.
I colloqui si sarebbero dovuti tenere domani, 1 marzo, a Gomel, seconda città per grandezza della Bielorussia, situata nella parte sudorientale del paese, a circa 300 km a sud-est dalla capitale Minsk lungo la sponda destra del fiume Sož a una cinquantina di km sia dalla frontiera con la Russia sia da quella ucraina.
Pryp”jat’ (o Pripyat) è un fiume dell’Europa orientale lungo circa 710 km, affluente di destra del Dnepr. Nasce in Ucraina, dove attraversa la parte settentrionale della regione della Volinia, dopodiché entra in Bielorussia; infine, rientra nel territorio ucraino e sfocia nel Dnepr.
La telefonata Macron-Putin
In una telefonata di un’ora e mezzo con il suo omologo francese Emmanuel Macron, il presidente russo Vladimir Putin si è impegnato oggi a “sospendere tutti gli attacchi contro i civili e le abitazioni”, lo ha reso noto una fonte dell’Eliseo. Nella telefonata, Putin ha dato “il suo accordo a restare in contatto nei prossimi giorni per prevenire l’aggravamento della situazione”, come proposto da Macron. Nella telefonata di oggi il capo dell’Eliseo ha ribadito che la “richiesta della comunità internazionale di cessare l’offensiva russa contro l’Ucraina, ribadendo la necessità di un cessate il fuoco immediato”. In particolare, Macron ha chiesto che cessino i bombardamenti contro civili e abitazioni, che siano preservate tutte le infrastrutture civili e siano garantite le principali strade, in particolare quella del sud di Kiev. Putin, secondo le fonti della presidenza francese, ha “confermato la volontà di impegnarsi su questi tre punti”. Macron ha anche chiesto il “rispetto del diritto internazionale umanitario e la protezione delle popolazioni civili”, con “il trasporto degli aiuti secondo quanto contenuto nella risoluzione che la Francia presenta in Consiglio di sicurezza Onu”. Infine, i presidente francese ha proposto al russo di “rimanere in contatto nei prossimi giorni per prevenire l’aggravarsi della situazione” e “Putin si è detto d’accordo”. La telefonata di oggi è stata fatta dal presidente francese “su richiesta del presidente ucraino Voloymyr Zelenski e tenendo conto della situazione umanitaria”, rendono noto fonti dell’Eliseo.
Cremlino: “L’Ue sta prendendo misure ostili e non amichevoli”
L’Ue sta adottando “una posizione non amichevole e misure ostili contro la Russia”. Lo denuncia il Cremlino, secondo quanto riferisce Interfax.
Kiev chiede cessate fuoco immediato e ritiro truppe russe
L’Ucraina chiede il “cessate il fuoco immediato” e il ritiro delle truppe russe. Lo afferma la presidenza. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto l’adesione immediata dell’Ucraina nell’Ue ed esorta i soldati russi a deporre le armi.
Michel: “Kiev prepara domanda di adesione, presto posizione Ue”
“Il governo ucraino sta preparando la richiesta ufficiale per aderire all’Ue. Ciò vuol dire che la Commissione dovrà prendere una posizione ufficiale” a seguito del ricevimento della richiesta e “significa che anche il Consiglio Ue dovrà prendere posizione. Io penso che il dibattito ci sarà molto presto”, così il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, in un’intervista ad alcuni media europei dopo le dichiarazioni di Zelensky.
Onu: “Almeno 102 civili uccisi, tra cui 7 bimbi”
Almeno 102 civili, tra cui sette bambini, sono rimasti uccisi da giovedì, giorno dell’inizio dell’invasione russa mentre i feriti sono 304. Lo riferiscono le Nazioni Unite (ONU) precisando che il bilancio reale delle vittime potrebbe essere molto più alto.
“La maggior parte di questi civili è stata uccisa da armi esplosive ad ampio raggio, tra cui il fuoco di artiglieria pesante, lanciarazzi e raid aerei. I numeri effettivi sono, temo, considerevolmente più alti”, ha affermato l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet, all’apertura del Consiglio dei diritti umani.