Concluse le indagini sulla morte del calciatore Bergamini

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La Procura di Castrovillari ha notificato la conclusione delle indagini per la morte del calciatore del Cosenza Donato “Denis” Bergamini. La conclusione delle indagini è stata notificata a Isabella Internò, ex fidanzata del centrocampista del Cosenza morto la sera del 18 novembre 1989. La notizia è stata resa nota con un comunicato del Procuratore Simona Manera.

Internò unica indagata

La Internò resta unica indagata per l’omicidio. Archiviate le posizioni sia dell’autista del Tir sotto le cui ruote il centrocampista del Cosenza venne trovato cadavere il 18 novembre 1989, sia quella del marito della donna, che inizialmente risultava indagato per favoreggiamento in relazione alle dichiarazioni fornite dalla moglie in fase di escussione come teste.

“Abbiamo appreso della notizia della chiusura delle indagini da un comunicato stampa della Procura di Castrovillari”, ha commentato in un video pubblicato su Facebook l’avvocato della famiglia Bergamini, Fabio Anselmo, parlando anche a nome della sorella di Denis, Donata. “Non sappiamo – ha aggiunto – che fine abbiano fatto gli altri indagati, sappiamo, comunque, che Isabella Internò rimane accusata di omicidio pluriaggravato e quindi, come tale, strettamente punibile con l’ergastolo (non soggetto a prescrizione)”.

“Ci auguriamo – ha continuato il legale della famiglia – di poter visionare presto gli atti di indagine e del fascicolo. Per questo abbiamo già inoltrato una richiesta via pec in tal senso. Auspichiamo davvero che la procura ci rilasci copia dei documenti perché credo che la famiglia Bergamini ne abbia pieno diritto così come forse avrebbe avuto diritto di conoscere gli esiti in altro modo”.

L’inchiesta era stata riaperta sei anni fa dall’ex procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla e poi proseguita e chiusa dal pm Luca Primicerio con la riesumazione della salma nel luglio del 2017.

Una morte misteriosa

Quella di Bergamini fu infatti una morte misteriosa. Il suo corpo venne ritrovato sulla statale Jonica, ai piedi di un camion di grossa taglia guidato da Raffaele Pisano. Quella sera la pioggia aveva vessato il tratto di strada a picco sul mare, cospargendo l’asfalto di fango.

La morte del centrocampista venne interpretata inizialmente come suicidio. Ma alcuni elementi non combaciavano: le condizioni del corpo apparivano troppo buone per aver subito un impatto con un mezzo pesante. Inoltre, non erano presenti i segni del trascinamento né sulla pelle né sugli abiti, quasi per nulla infangati nonostante la pioggia battente delle ore precedenti. A questi elementi andarono ad aggiungersi la condizione delle scarpe, trovate pulite, e quella dell’orologio, rimasto intatto.

L’esame autoptico del 1990 escluse infatti l’ipotesi dell’impatto da pneumatico. L’ipotesi formulata è che Bergamini possa essere ucciso all’interno di una abitazione e che sia stato coricato sull’asfalto in un secondo momento, affinché venisse investito. Alla base del delitto ci sarebbe stata la fine, per decisione del calciatore, del legame con Isabella Internò. L’unica indagata.

Milena Castigli: