La Guardia di Finanza di Vicenza ha oggi terminato un’operazione – denominata ‘Gomme d’arresto‘ – che ha portato alla scoperta di una maxi frode tributaria transnazionale relativa al commercio di pneumatici con un giro di fatture false per 40 milioni di euro.
Sequestrati 11 milioni di euro in beni
Nello specifico, i finanzieri, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale berico, hanno eseguito un’ordinanza emessa dal Gip presso il locale Tribunale, che ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di due persone e un decreto di sequestro preventivo. Nel corso dell’indagine, che ha coinvolto in totale cinque persone, è stato disposto il sequestro di beni per un valore di 11 milioni di euro.
Il sistema fraudolento
Il sistema fraudolento – spiegano le fiamme gialle – veniva innescato grazie al regime transitorio in materia Iva per gli scambi comunitari, che prevede l’inversione dell’ordinario principio di territorialità dell’imposta, stabilendo che le operazioni intracomunitarie tra soggetti passivi d’imposta siano non imponibili nello Stato membro di origine dei beni e siano, invece, assoggettate a tassazione nello Stato membro di destinazione. Nello specifico, la frode seguiva lo schema secondo il quale una società comunitaria effettuava una fornitura di merci intracomunitaria, non imponibile Iva, ad una società fittizia in Italia. La società fittizia (cartiera) acquistava le merci senza pagare l’imposta, cedendole successivamente, con una fornitura nazionale soggetta a Iva, ad una terza società, che a sua volta rivendeva il prodotto al dettaglio. La società fittizia incassava così l’Iva sulle vendite fatte alla terza società italiana, ma non versava l’imposta all’Erario per poi scomparire. Si tratta di un giro di fatture false per circa 40 milioni di euro.