Colombia: morto Guaraca, fondatore delle Farc

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Jaime Tarcisio Guaraca, 88 anni, uno dei fondatori insieme a Manuel Marulanda Velez delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) di cui fu anche vice, è morto martedì a L’Avana, a Cuba. Il partito Farc, nato dalle ceneri della storica guerriglia dopo gli Accordi di pace del 2016, ha confermato il decesso via Twitter, sottolineando che “è partito verso l’eternità un altro dei grandi guerriglieri che ha sempre cercato la pace per la Colombia:noi andiamo avanti con il frutto di quello che hai seminato, comandante“.

Farc

Le FARC sono tra le più longeve organizzazioni del mondo ancora esistenti, ed hanno attraversato tutta la storia recente della Colombia. La loro nascita risale al 27 maggio 1964 durante l’Operazione Marquetalia, una massiccia operazione militare dello Stato colombiano, effettuata con appoggio statunitense, atta a reprimere con la forza le esperienze di auto-organizzazione agraria contadina che si erano sviluppate nelle regioni Tolima e Huila, accusate dal governo di rappresentare un pericolo per l’integrità della nazione, in quanto “inaccettabili repubbliche indipendenti”. Alla luce della cruenta repressione subita, i sostenitori di quelle esperienze, che fuggirono sotto la direzione di Manuel Marulanda Vélez ad un accerchiamento effettuato da 16.000 effettivi dell’esercito, stabilirono che la resistenza e la lotta armata mediante la pratica militare della guerra di guerriglia mobile, erano l’unica strada da percorrere per portare in Colombia il cambiamento e le riforme strutturali che la popolazione chiedeva. Il loro scopo era sovvertire l’ordinamento statale colombiano per instaurare una democrazia popolare e socialista.

La svolta democratica

Dopo 20 anni di lotta armata ininterrotta, nel 1984 firmarono con l’allora presidente Belisario Betancur Cuartas i cosiddetti “accordi della Uribe“, che prevedevano tra le altre cose un cessate il fuoco, l’istituzione di elezioni popolari per sindaci e governatori, decentralizzazione amministrativa e garanzie per l’attività politica di tutti i movimenti. In conseguenza di tali accordi le FARC costituirono, in alleanza con altre forze, un movimento politico legale denominato Unión Patriottica e si presentarono alle elezioni del 1985 eleggendo 14 parlamentari e diversi sindaci e consiglieri. Il partito dell’UP venne sterminato fisicamente: caddero in pochi anni migliaia di membri e dirigenti ad ogni livello, compresi i candidati alla presidenza della Repubblica Jaime Pardo Leal e Bernardo Jaramillo, e la guerriglia riprese. Dopo la morte dovuta ad un infarto dell’ex leader Manuel Marulanda Vélez (noto come Tirofijo, ossia colpo sicuro) avvenuta il 26 marzo 2008, le FARC sono state guidate dal quasi sessantenne Guillermo Leon Saenz, detto Alfonso Cano, fino alla sua morte, avvenuta in combattimento nel novembre 2011, mentre erano in corso i contatti per l’apertura dei dialoghi di pace che si sarebbero concretizzati nel 2012 a Oslo e a L’Avana.

La pace

Il 19 novembre i dialoghi sono effettivamente iniziati all’Avana, a partire dal primo dei sei punti in agenda: Politica di sviluppo agrario integrale, Partecipazione politica, Fine del conflitto, Soluzione al problema delle droghe ad uso illecito, Vittime e, infine, Implementazione. Lo stesso giorno, la guerriglia, accogliendo una proposta del gruppo “Colombiani per la Pace”, annuncia un cessate il fuoco unilaterale “necessario perché le parti che iniziano il dialogo ottengano il proposito desiderato da tutti i colombiani”, con validità dal 20 novembre del 2012 alla mezzanotte del 20 gennaio del 2013.

Vittime

Secondo le Nazioni Unite, le FARC e l’ELN sono responsabili del 12% delle vittime civili nei conflitti armati in Colombia, mentre l’80% è commesso dai paramilitari di estrema destra e il restante 8% dalle forze governative.

Milena Castigli: