Le autorità giudiziarie hanno completato le indagini riguardo all’attentato in cui il 31 agosto 2018 fu ucciso il capo della Repubblica popolare di Donetsk, Alexander Zakharchenk.
Militare e politico ucraino di etnia russa, dal 4 novembre 2014 presidente dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk, Zakharchenk rimase ucciso dall’esplosione di un’autobomba piazzata nei pressi di un bar di Donetsk che frequentava abitualmente.
Chiusa l’inchiesta sull’omicidio del capo della Repubblica di Donetsk
Le autorità giudiziarie hanno completato le indagini riguardo all’attentato in cui il 31 agosto 2018 fu ucciso il capo della Repubblica popolare di Donetsk, Alexander Zakharchenko. Lo riporta la Tass, precisando che l’inchiesta è stata condotta dalle forze dell’ordine della Dpr.
Il principale imputato è Alexander Pogorelov, accusato di spionaggio, violazione della vita di uno statista e di aver commesso un attacco terroristico che ha causato la morte.
Zakharchenko, uno dei leader dell’autoproclamata repubblica, fu ucciso il il 31 agosto 2018 in un attentato con un’autobomba piazzata presso il bar “Separ”, sito in viale Puškin a Donetsk, che frequentava abitualmente.
La Repubblica Popolare di Donetsk e la Federazione Russa incolparono il governo ucraino per l’omicidio; i funzionari di Kiev respinsero queste accuse, sostenendo che la morte di Zacharčenko fu il risultato di conflitti interni ai separatisti.
Fonte: Ansa