Il Presidente Mattarella ha salutato i presenti al Forum di Cernobbio, sottolineando il ruolo svolto dall’evento nei suoi 50 anni di esistenza. Ha evidenziato come il Forum abbia aiutato l’Italia a confrontarsi con un mondo globalizzato, favorendo il dialogo tra figure internazionali. Mattarella ha esortato a riflettere sui cambiamenti globali, mettendo al centro la sostenibilità e la dignità umana. Ha ribadito l’importanza dell’Unione Europea come progetto di pace e cooperazione, soprattutto in un contesto segnato da conflitti come quello in Ucraina. Ha risposto alle critiche sull’UE, ricordando che le decisioni europee sono frutto di processi partecipativi. Ha riconosciuto i progressi dell’Europa, come il Next Generation EU, ma ha invitato a continuare con le riforme per affrontare sfide come la transizione verde e la regolamentazione digitale. Infine, ha incoraggiato a guardare al futuro e difendere i valori europei di libertà, giustizia sociale e pace.
Il messaggio di Mattarella per i 50 anni del Forum di Cernobbio
Rivolgo un saluto molto cordiale ai presenti, a chi partecipa in collegamento e a quanti animeranno nelle diverse sessioni il confronto sugli incalzanti mutamenti del nostro tempo. Cinquant’anni di sguardi sul mondo. Il Forum ha aiutato l’Italia, in questi decenni, a confrontarsi con le realtà di un mondo sempre più connesso e in competizione, a ragionare su una dimensione globale, a comprendere quali le opportunità per un Paese come il nostro.
Un palcoscenico per il dialogo internazionale
Di converso avete offerto a operatori e osservatori internazionali un palcoscenico dal quale attingere notizie autentiche da diretti protagonisti e una piattaforma di dialogo, resa ulteriormente preziosa dagli incontri tra personalità che proprio a Cernobbio hanno trovato uno spazio di colloquio. Un’attività, quella sviluppata dalla vostra impresa, per la quale va rivolto apprezzamento agli animatori della European House-Ambrosetti, motore di questa iniziativa.
Responsabilità e sostenibilità per affrontare il futuro
Riflettere, allargare l’orizzonte, non pretendere di guardare agli accadimenti contemporanei come se potessero meccanicamente essere collocati dentro stampi conosciuti. E, quindi, assumere la responsabilità della ricerca di soluzioni per le sfide epocali che il mondo si trova di fronte, a partire da quella della sostenibilità dei modelli di sviluppo e, insieme, da quella del perseguimento di obiettivi che affermino la dignità delle persone e dei popoli, non più strumenti di ambizioni di potenza di singoli governi e gruppi dirigenti ma, secondo il progetto che proprio l’Europa si è trovata a perseguire in questi quasi settant’anni dal Trattato di Roma, impegnati a combattere le disuguaglianze e a promuovere la pace.
lMattarella: “L’Europa è incompiuta, è un progetto in divenire”
Le critiche rivolte al progetto europeo lo vogliono, di volta in volta, come una mera “utopia consolatoria”, frutto delle sofferenze della Seconda guerra mondiale, oppure lo definiscono talvolta come espressione funzionale di un passo ulteriore del modello di sviluppo proprio alla globalizzazione capitalistica internazionale. Va detto piuttosto che l’Europa è incompiuta, è un progetto in divenire. Una volta imboccata la strada della unione economica rispetto a quella politica, a dettarne i ritmi sarebbero state – e sono state – le “solidarietà di fatto” preconizzate da Robert Schuman.
Guardare avanti per immaginare un’Europa più inclusiva
Lo sguardo va rivolto al futuro. Sono grato, quindi, dello sforzo che verrà sviluppato in questi giorni perché i valori propri della identità europea possano trovare cittadinanza nel mondo e contribuire a costruire una realtà rispettosa della dignità di ogni essere umano, a partire dalla pace come valore. Non bisogna avere paura delle riforme, di guardare avanti, di immaginare un’Europa sempre più perfezionata nella sua architettura e sempre più inclusiva di quei popoli, come quelli dei Balcani occidentali, che aspirano da tempo di partecipare a questa avventura.
Da: Quirinale