Sono passati cento giorni dall’inizio dell’invasione della Russia in Ucraina, lo scorso 24 febbraio. Tragico il bilancio di questi mesi di guerra: ad oggi, 3 giugno, si contano oltre 4mila civili uccisi di cui 261 bambini.
E ancora: cinque milioni di persone rifugiate in Paesi stranieri. Un quinto del territorio ucraino occupato dall’esercito di Mosca, 300mila chilometri quadrati contaminati da mine, grandi e piccole città ridotte in macerie, economia in ginocchio con ripercussioni in tutto il mondo.
Soldati russi morti in guerra
Sono inoltre circa 30.950 i soldati russi uccisi in Ucraina nei primi 100 giorni dell’invasione russa, scrive l’esercito di Kiev su Twitter nel suo aggiornamento sulle perdite subite finora da Mosca. L’esercito ucraino indica che si registrano anche 210 caccia, 175 elicotteri e 535 droni abbattuti. Inoltre le forze di Kiev affermano di aver distrutto 1.367 carri armati russi, 675 pezzi di artiglieria, 3.366 veicoli blindati per il trasporto delle truppe, 121 missili da crociera e 13 navi.
Procura generale Ucraina: “261 bambini uccisi”
Almeno 261 bambini sono rimasti uccisi e 463 feriti dall’inizio del conflitto militare in Ucraina, 100 giorni fa. Lo ha affermato la Procura generale ucraina nel suo aggiornamento quotidiano, precisando che si tratta di cifre provvisorie in quanto sono in corso accertamenti nelle regioni attualmente interessate dalle ostilità. La regione dove si registra il maggior numero di decessi è quella di Donetsk, con 187 bambini morti o feriti, seguita da quella di Kiev, con 116.
Cento giorni di guerra, Zelensky: “Mosca ha preso 20% dell’Ucraina”
Dopo cento giorni di guerra, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky disegna la nuova mappa di un Paese smembrato: “Il 20% dell’Ucraina è in mani russe”. Ma, spiega, “l’esercito russo ha già distrutto quasi l’intero Donbass ucraino ed è pronto a continuare a uccidere. Il Donbass era uno dei centri industriali più potenti d’Europa. Ora è semplicemente devastato”. Sono almeno 2.603 gli insediamenti urbani controllati dal nemico: “Guardiamo Mariupol: c’era mezzo milione di persone e adesso non sappiamo esattamente quanti cittadini siano stati uccisi dagli occupanti. Almeno decine di migliaia”.
Onu: “Questa guerra non ha e non avrà vincitori”
La guerra in Ucraina “non avrà vincitori”. Lo afferma l’Onu nel centesimo giorno dell’invasione russa. “Questa guerra non ha e non avrà vincitori. Piuttosto, abbiamo assistito per 100 giorni a ciò che è stato perso: vite, case, lavoro e prospettive”, ha affermato in un comunicato Amin Awad, segretario generale aggiunto e coordinatore Onu delle crisi per l’Ucraina.
Mosca: “Pronti a dialogo su ogni tema ma ci vuole rispetto”
“Il nostro Paese non si è mai escluso dai contatti internazionali. Siamo pronti a parlare”. Così il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev in un’intervista ad Al Jazeera, ripresa da Interfax e Ansa. La Russia, afferma Medvedev, è pronta “a condurre un dialogo su qualsiasi questione, ma deve essere basato sul rispetto”, deve “tenere conto della sovranità e delle preoccupazioni russe” e “cercare di fornire una sicurezza indivisibile”.
Il Consiglio Ue adotta il sesto pacchetto di sanzioni
Il Consiglio Ue ha formalmente adottato il sesto pacchetto di sanzioni che entrerà in vigore subito dopo la pubblicazione in Gazzetta europea. Il pacchetto include l’embargo al petrolio con deroghe per il greggio in arrivo via oleodotti, l’esclusione dal sistema Swift di 4 ulteriori banche russe e la sospensione delle trasmissioni in Ue per tre tv statali russe.