Questa mattina, nel corso dell’indagine denominata Aesontium, portata avanti dalla squadra mobile della Questura di Catanzaro in collaborazione con i militari comando provinciale dei Carabinieri, sono state poste agli arresti, su mandato dell’autorità giudiziaria, 21 persone.
I reati ipotizzati
L’operazione prende il nome dal toponimo latino di viale Isonzo, considerata la roccaforte degli arrestati nella città di Catanzaro. Al termine delle indagini per i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione, porto abusivo di armi e furto 9 persone sono finite in carcere ed altre 12 agli arresti domiciliari. Altre 46 persone sono indagate all’interno di questo procedimento penale.
Le modalità di approvvigionamento dello stupefacente
In origine i filoni di indagini erano due ma, la Direzione Distrettuale Antimafia, le ha riunite in una perché le fonti di approvvigionamento della sostanza stupefacente avevano una matrice comune. In particolare, la stessa, giungeva dalla Puglia attraverso un gruppo criminale albanese e dalla costa jonica calabrese dove opera una cosca mafiosa specializzata nel traffico di sostanze stupefacenti. Queste due organizzazioni hanno agito nella parte sud della città di Catanzaro e smerciato diversi tipi di droga, tra cui marijuana, hashish, eroina, anfetamine e cocaina.
Le forze dell’ordine impiegate sul campo
Nella fase esecutiva dell’operazione, il locale personale dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato è stato supportato dal Reparto Prevenzione Crimine e dalle unità cinofile della Polizia di Stato provenienti da Vibo Valentia, nonché da un elicottero del quinto reparto volo della stessa ed alle squadre di intervento operativo del quattordicesimo battaglione Carabinieri Calabria.