Coldiretti e Confindustria lanciano l’allarme sull’effetto del caro bollette sul carrello della spesa delle famiglie e sul costo energetico delle imprese.
Coldiretti: “Balzo dei costi di pasta, olio e pomodoro”
Dall’aumento del 30% dei costi per produrre il grano per la pasta ai rincari del 12% per quelli dell’olio extravergine d’oliva, fino ai ritardi negli accordi di filiera sul prezzo del pomodoro riconosciuto agli agricoltori. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti in merito agli effetti del caro bolletta sul settore agroalimentare.
A incidere sono il prezzo del carburante, praticamente raddoppiato nel giro di pochi mesi, il costo dell’energia e i rincari di vetro (+15%) e carta (+70%) necessari per imbottigliamento e confezionamento.
Prezzi alimentari, Coldiretti: "Aumenti record per pere, pasta e frutti di mare causa rincari di energia e concimi e cambiamento climatico" – Il Fatto Quotidiano https://t.co/GURAw3yhLc
— Coldiretti (@coldiretti) January 22, 2022
Confindustria: “Rincari penalizzano le imprese e le famiglie”
“Il caro-energia penalizza le imprese e famiglie italiane“. Lo osserva Confindustria che ritiene che le misure messe in atto dal governo con il decreto Sostegni siano insufficienti.
“I provvedimenti sono congiunturali e non strutturali: piccoli interventi spot senza una visione di lungo termine, purtroppo insufficienti a contrastare i fortissimi incrementi di costi che si sono abbattuti sui settori industriali energivori, con gravi conseguenze per la crescita del sistema Paese e per l’occupazione”.
#CongiunturaFlash | La risalita del #PIL a inizio 2022 è a forte #rischio e aumenta l'#inflazione per i #rincari energetici che frenano la produzione industriale. I margini ridotti delle #imprese bloccano gli investimenti e i #contagi frenano i consumi
➡ https://t.co/hqDkCxYi0O— Confindustria (@Confindustria) January 22, 2022
Per gli Industriali occorrono “interventi di politica industriale, come accaduto in Francia e in Germania, tra cui la massimizzazione della produzione nazionale di gas e l’incremento delle agevolazioni per i settori industriali energivori a maggiore rischio chiusura o delocalizzazione”.