La Chiesa Cattolica avrà due nuovi beati. Si tratta del giovane Carlo Acutis e del sacerdote gesuita Rutilio Grande Garcia. Papa Francesco, che ieri ha ricevuto il cardinale Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ha autorizzato il Dicastero a promulgare i rispettivi decreti, riguardanti il miracolo attribuito all'intercessione di Carlo Acutis e il martitio di padre Rutilio Grande. Insieme a quest'ultimo saranno beatificati anche due compagni laici, uccisi con lui nel 1977 nel Salvador.
Il gesuita Rutilio Garcia Grande
Padre Rutilio fu il primo sacerdote assassinato prima dell'inizio della guerra civile e un caro amico dell'arcivescovo Oscar Arnulfo Romer, che nel 1980 è stato martirizzato a sua volta. il 12 marzo 1977, allora quarantottenne, mentre si recava a celebrare la novena di San José in una parrocchia, le “forze di sicurezza” salvadoregne spararono a lui e a due contadini che l'accompagnavano: Manuel Solorzano, catechista di 72 anni, e Nelson Rutilio Lemus, di sedici anni. Monsignor Romero ricorderà che il martitio di padre Rutilio influenzò molto la sua vita e segnò la sua “conversione” da un atteggiamento conservatore alla causa del popolo salvadoregno.
Carlo Acutis
Nato a Londra nel 1991, vissuto a MIlano, morto nel 2006 a Monza per una leucemia fulminante, Carlo Acutis è stato dichiarato Venerabile nell'estate del 2018. Il 5 e 6 aprile scorso, il suo corpo è stato traslato all'interno del Santuario della Spogliazione di Assisi come richiesto dall'arcivescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, mons. Domenico Sorrentino. Papa Francesco ha citato Carlo Acutis come esempio per i giovani nell'Esortazione post-sinodale “Christus vivit” per il suo rapporto sano con le nuove tecnologie.