Ieri il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, ha dato mandato all’avvocatura comunale di presentare un esposto alla procura “perché si accertino le responsabilità di quanto accaduto in questi giorni con la vicenda degli equipaggi di Costa Crociere e MSC alloggiati negli hotel di Fiumicino”. “Com’è acclarato, in tutte e tre le situazioni, – spiega Montino in un post su Facebook – si sono riscontrati casi di positività al Covid-19 per un totale di 45 persone (32 al B&B Hotel di Parco Leonardo, 6 a Isola Sacra e 7 al Mercure). L’esposto, per opportuna conoscenza, sarà notificato alle compagnie di navigazione e agli alberghi per renderli edotti del pericolo che possono far correre a tutta la città, oltre che a loro stessi e al loro personale”.
Esposto al PM
“Lo stesso esposto – fa sapere Montino – sarà notificato ai ministeri degli Esteri, della Sanità e dei Trasporti oltre che al capo della Protezione Civile Nazionale. Come ho avuto modo di ripetere più volte, dobbiamo tutelare la nostra comunità cittadina e non possiamo rischiare un’epidemia nell’epidemia per le decisioni affrettate che alcuni prendono senza coordinarsi con le autorità. Non è accettabile. In questo momento ci sono 160 persone delle Filippine, equipaggio di Costa Crociere sbarcato a Genova questa notte, in fila dalle 7.30 al terminal 5 del Leonardo Da Vinci in attesa di partire con un volo delle 16.30. Voglio essere molto chiaro: noi stiamo vigilando costantemente e non si inventassero all’ultimo minuto che non possono partire dirottandoli su qualche albergo del territorio. Se l’aereo non parte, devono tornare sulla nave. Ora basta!”.
Il caso Costa Diadema
Nel frattempo, sulla costa Diadema, attraccata da lunedì scorso al porto di Piombino (Livorno), in attesa del successivo trasferimento a casa dei negativi al Covid 2, sono centoventotto i componenti dell’equipaggio e del personale di bordo risultati positivi al coronavirus fino a questo momento. Il dato emerge dopo che sono stati sottoposti a tampone poco meno di cinquecento delle 1255 persone a bordo della nave da crociera attraccata lunedì scorso nel porto di Piombino. Solo una minima parte sono però sono in condizioni serie, mentre la stragrande maggioranza dei positivi sarebbe in buone condizioni di salute. Sulla banchina del porto di Piombino, intanto, è in fase di ultimazione l’allestimento di una tenda attrezzata da ventisette posti letto come punto medico avanzato dal coordinamento regionale toscano per le maxi-emergenze da utilizzare nel caso in cui le condizioni di qualche componente dell’equipaggio dovesse mostrare segni di peggioramento.
La risposta di Costa Crociere
La Sanità marittima, sta completando il controllo sanitario dell’equipaggio della Costa Diadema. Per il personale di bordo italiano, come spiegano da Costa Crociere, la procedura di rientro è più semplice come lo dimostra il fatto che già 83 marittimi sono potuti rientrare a casa a bordo di pullman messi a disposizione dall’azienda. Per quanto riguarda invece il trasferimento del personale di bordo estero, la procedura è più complessa. “Stiamo facendo un lavoro complesso – spiegano da Costa – perché è complesso il contesto”. Oltre al necessario coordinamento che l’armatore sta portando avanti con le rispettive ambasciate, infatti, c’è da affrontare anche il problema che molti aeroporti internazionali al momento sono di fatto chiusi al traffico aereo”.
La Campania contraria ad ospitare la nave dalle Mauritius
La Campania è decisa ad opporsi alla possibilità di far attraccare al porto di Napoli una nave da crociera proveniente dalle Mauritius, con a bordo 781 persone dei quali 113 italiani. Lo ha annunciato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. “C’è questa nave di Costa Crociere, che proviene dalle Mauritius, che dopo una sosta in India vorrebbe attraccare al porto di Napoli. Gli italiani possono e devono sbarcare, ma ci sono cittadini di altri paesi, a cominciare dai filippini, per i quali c’è una situazione allucinante con il governo delle Filippine che ha chiuso le frontiere anche ai propri cittadini. L’armatore – ha aggiunto De Luca – vorrebbe restare nel porto di Napoli 15 giorni ma stiamo spiegando che questa cosa non è possibile. Il porto di Napoli è nel cuore della città e non possiamo consentirci di avere movimenti per due settimane che rischiano di portarci altri focolai. Lavoreremo con grande fermezza e seguiremo l’evolversi della situazione nei prossimi giorni”. De Luca ha inoltre ricordato che “abbiamo già accettato di far sbarcare a Salerno una nave proveniente da Tunisi e che riporta in Italia 105 nostri connazionali. Era doveroso per noi riportarli in patria e faremo i controlli doverosi sia sulla nave sia quando sbarcheranno. Non sono tutti campani, ci siamo caricati di un problema”, ha concluso.