“Bene le nomine in continuità ma ci vuole un governo di unità nazionale”, afferma l’ex ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda. Tiene l’accordo di governo sulla partita delle nomine. Nonostante le fibrillazioni degli ultimi giorni e delle ultime ore, rimane confermata, riferisce Adnkronos, l’intesa raggiunta la scorsa settimana sulle figure apicali delle controllate pubbliche. Quattordici, dunque, i nomi che pesano tra riconferme e new entry. Ai vertici di Enel, Eni e Leonardo lo schema vede la conferma degli attuali amministratori delegati e l’arrivo di un nuovo presidente.
Nomine
All’Eni confermato Claudio Descalzi, suo terzo mandato, e Lucia Calvosa presidente. Anche Mariana Mazzucato, economista nella task force per la “ricostruzione” guidata da Vittorio Colao e consigliera economica del presidente del Consiglio, a quanto riferisce l’Adnkronos sarebbe nelle liste del Cda dell’Eni che il ministero dell’Economia depositerà oggi. All’Enel rimane ad Francesco Starace, anche lui al terzo mandato, mentre Michele Crisostomo sarà il nuovo presidente; a Leonardo bis per l’ad Alessandro Profumo mentre alla presidenza arriva Luciano Carta. Confermato il vertice di Poste Italiane con l’ad Matteo Del Fante e la presidente Bianca Maria Farina. Si cambia tutto all’Enav con Paolo Simioni ad e Francesca Isgrò presidente; a Terna con l’arrivo di Stefano Donnarumma e della presidente Valentina Bosetti; al Monte dei Paschi arriva Guido Bastianini, affiancato alla presidenza da Patrizia Grieco. Se sui vertici l’accordo tiene, tensioni ci sarebbero state, per tutta la giornata, all’interno della maggioranza sulla composizione dei consigli di amministrazione. Ma, comunque, anche questa partita sarebbe vicina alla conclusione.
“La continuità in momenti di questo tipo è una cosa positiva, inoltre si tratta di professionisti di grande qualità. Ma nel governo ci sono state tensioni sintomo di un problema più profondo”, spiega a Radio24 l’europarlamentare e fondatore di Azione, Carlo Calenda. E aggiunge:“Quest’anno avremo una contrazione del Pil che non c’è stata dal ‘45 in poi e che non si può affrontare con un governo di parte. Ci aspettano scelte pesanti e c’è bisogno di un governo di unità nazionale politico. Berlusconi è disponibile, la questione riguarda la Lega, capire se vuole dare un contributo per ricostruire il paese o fare la forza irresponsabile che gioca sullo sfascio dell’Italia. In quest’ultimo caso il rischio per il Paese è enorme”,