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Calabria, vince la destra. L'Emilia-Romagna resta a sinistra

Manca pochissimo ai risultati definitivi alle elezioni Regionali di ieri. In Emilia-Romagna, dove – secondo i dati Rai – le sezioni scrutinate sono oltre 4492 su un totale di 4520, Bonaccini è al 51,40 per centoBorgonzoni al 43,66; Simone Benini (Movimento 5 Stelle) al 3,47%. Il Partito Democratico si conferma primo partito, con il 34,6 per cento; la Lega è seconda con il 31,96 per cento. I 5 Stelle sono fermi al 4,7 per cento: alcuni elettori pentastellati hanno votato in modo disgiunto (la lista del partito, ma Bonaccini presidente). Dopo anni in cui è stata in caduta libera, torna a crescere in modo significativo l'affluenza in questa tornata elettorale che vede al voto l'Emilia Romagna e la Calabria. Un vero e proprio exploit è quello dell'Emilia Romagna, dove alle 23 è andato a votare il 67,67%, con trenta punti in più rispetto al 2014 quando andò a votare solo il 37,76% degli elettori emiliani-romagnoli.

In Calabria, dove le sezioni scrutinate sono 2276 su 2420, Santelli è al 55,37 per cento, Filippo Callipo (centrosinistra) al 30,23%; Francesco Aiello (5 Stelle) al 7,27%. Il primo partito è, anche qui, il Pd, con il 15,96%; Forza Italia è seconda con il 12,56%, seguita dalla Lega al 12 per cento e da Fratelli d’Italia (11,14%). Affluenza sostanzialmente stabile rispetto al 2014 alle regionali in Calabria. Alla chiusura dei seggi il dato definitivo è stato del 44,32% contro il 44,16%. La provincia in cui si è votato di più è Catanzaro con il 46,78 in aumento rispetto al 2014 quando votò il 45,01%. A seguire ci sono le province di Reggio Calabria (45,40 contro il 44,63), Cosenza (44,10 contro il 44,73), Vibo Valentia (41,35 contro il 41,91) e Crotone (39,56 contro il 40,85).

I commenti

Da segnalare la notevole affluenza al voto fatta registrare dall'Emilia-Romagna, dove si è recato alle urne addirittura il 67,5% degli aventi diritto, più del doppio rispetto al 2014 (37,7%). Soddisfatto il governatore del Lazio e segretario dem, Nicola Zingaretti, che ringrazia le Sardine: “Il primo tema ora è mettere in campo tutte le azioni per far ripartire l'Italia, un'agenda di governo. Si apre uno spiraglio. Dall'Emilia Romagna è arrivato un segnale: Salvini sa raccontare i problemi ma non li sa risolvere e il popolo ha reagito”. Bonaccini ha attribuito la propria vittoria all'aver saputo recuperare il voto degli astenuti. Soprattutto ringrazia quei cinque ragazzi e le migliaia di persone che hanno portato in piazza: “Un immenso grazie al Movimento delle Sardine”, sono le prime parole che pronuncia nella notte elettorale. Questa vittoria “sia una lezione per il futuro”, ha detto, “ce n'eravamo dimenticati di stare in piazza, di stare di più tra le persone”. “In agosto – ha commentato il ministro dell'Agricoltura, Teresa Bellanova – abbiamo sconfitto Matteo Salvini in Parlamento, stanotte con il voto in Emilia Romagna lo abbiamo sconfitto nelle urne. È stata una campagna elettorale convinta, per noi di Italia Viva senza risparmio, anche con l'urgenza di rimotivare alla politica e al voto quanti in questi anni se ne erano allontanati”.”Avere una partita aperta in Emilia-Romagna per me è un'emozione, dopo settant'anni per la prima volta c'è stata una partita”. Così Matteo Salvini, dopo la chiusura dei seggi per le elezioni regionali. Sul risultato in Calabria, che vede il centrodestra avanti, il leader della Lega ha rivendicato il ruolo avuto dal Carroccio: “Per la prima volta in una regione del Sud ci siamo e siamo determinanti”. “Il M5s scompare dalla regione Emilia-Romagna e Calabria. Qualcosa domani a Roma cambierà”, ha poi aggiunto Salvini reladivamente alla caduta pentastellata. “Il voto delle regionali ha sempre visto il Movimento raccogliere risultati inferiori rispetto alle tornate nazionali, ma va riconosciuto che in Calabria ed Emilia Romagna i risultati sono stati inferiori alle aspettative”. Così il capo reggente M5s Vito Crimi su fb. “Questo però non ci induce ad arrenderci: semmai è vero il contrario. Abbiamo già avviato il lavoro di organizzazione che ci consentirà un maggiore coordinamento”, scrive Crimi sostenendo che sarà necessario “restare uniti, non lasciarsi irretire da facili sirene”.

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