Incoraggianti affermazioni del presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, rilasciate in un’intervista al Corriere della Sera: “la curva dell’epidemia mostra finalmente segnali di decrescita. Abbiamo guadagnato uno spazio per riaprire qualcosa ed è la scuola. Continuiamo così per guadagnare altri spazi”.
La scuola “è sempre stata una priorità non solo in Italia. Anche l’Oms ha attivato un tavolo di lavoro su questo tema” aggiunge Brusaferro.
Elemento importante “è l’età. Nelle fasce più giovani l’infezione circola meno e c’è minore rischio di trasmissione agli adulti. È un argomento di dibattito a livello internazionale”. Per evitare “l’aumento dell’incidenza serve uno stretto controllo sulle attività che girano attorno alla scuola, prima e dopo”.
Le regole per la riapertura
Per riaprirla “ci sono i segnali che la curva possa cominciare a scendere nelle prossime settimane”. La vaccinazione del personale scolastico è “un ulteriore fattore favorevole a una riapertura permanente. Si spera di non dover più tornare indietro”. I divieti introdotti a marzo hanno portato i benefici attesi: “La crescita dell’incidenza si è fermata, ora siamo a 247 casi ogni 100 mila abitanti rispetto ai 270 su 100 mila della settimana precedente” aggiunge Brusaferro. La prossima settimana “ci aspettiamo che la curva scenda ancora“.
Tuttavia le restrizioni attuali vanno mantenute per tutto aprile, “i numeri parlano da soli. L’occupazione dei posti letto nelle terapie intensive è cresciuto dal 36 al 39%, come conseguenza dell’aumento dei casi. La soglia da non superare è del 30%”. Si aboliscono le zone gialle per “colpa delle varianti. Quella inglese ha una maggiore trasmissibilità e quindi richiede misure rafforzate”. Andiamo “verso la stagione calda dove sarà più facile restare all’aperto e questo favorirà il rallentamento della trasmissione, sempre mantenendo distanziamento, mascherina e igiene delle mani”. Possiamo però pensare a periodi di vacanza con “qualche libertà in più facendo tesoro della lezione imparata la scorsa estate, vissuta un po’ troppo allegramente”.
Grazie a un numero sempre crescente di vaccinati “diventerà importante sorvegliare con attenzione le varianti del Sars-CoV-2 attraverso un programma di sequenziamento”. È uno scenario “con cui convivere a lungo”.