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Brescia: viaggio nella casa di cura, focolaio del virus

Logo Interris - Maltrattati e soli, sequestrate due case di riposo abusive

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Il coronavirus è molto più grave di una semplice influenza: ce lo ricorda il conteggio quotidiano delle vittime – 349 solo ieri – diffuso quotidianamente dalla Protezione Civile. Il virus è molto contagioso e particolarmente aggressivo in quei soggetti vulnerabili con difese immunitarie basse. A soffrirne, sono soprattutto gli anziani: non è un caso che l’età media dei morti è sugli ottanta anni, nonostante ci siano casi di persone decedute con meno di 40 anni. Sono terribili le testimonianze che arrivano dalla Lombardia di parenti che hanno perso i loro cari, genitori o nonni, ma anche suoceri, cognati etc. per le complicazioni della polmonite virale. Per tali motivi, fa paura il caso del nuovo focolaio di Coronavirus scoppiato in una casa di riposo a Casale sul Sile, comune veneto in provincia di Treviso.

Il nuovo focolaio

All’interno della struttura gestita dall’associazione Ca’ dei Fiori, la Casa di riposo Cosulich di via Bonisiolo, si sono registrati già due decessi tra gli ospiti mentre sembra che altre 22 persone (tra cui 7 anziani accolti) siano risultate positive al Covid-19, come riportato dalla stampa locale. Gli anziani sono stati messi in isolamento; in quarantena domiciliare, invece, i 15 operatori positivi al tampone. Bloccate fin da subito anche le visite dei parenti agli ospiti. Una situazione difficile nella Casa di riposo Cosulich, con anziani malati e oltre un terzo del proprio organico contagiato e in quarantena nei propri domicili. Raggiunto telefonicamente, un responsabile amministrativo ha però in parte smentito a In Terris le cifre, evidenziando come il numero 22 sia riferito al numero di contagi totali in paese (13mila abitanti in tutto) mentre ha confermato la cifra (7) dei pazienti positivi al tampone e ha sottolineato che l’epidemia, attualmente, è sotto controllo. Una situazione comunque grave, tanto che in aiuto della struttura – riporta Il Gazzettino – è intervenuta l’Ulss locale che ha affidato alla cooperativa Orchidea l’incarico di fornire del personale per sostituire le assenze forzate.

Milena Castigli: