Troppo Brasile per una piccola Serbia
Vince e convince il Brasile che frantuma all’esordio una Serbia che ha pensato troppo a difendere il pari, anche se contro questo Brasile c’era poco da fare. Decide una doppietta di Richarlison nella parte discendente del match. Prio tempo bruttino, con i verdeoro padroni del campo, ma senza sfondare. Solo un tiro dalla distanza di Casemiro e una verticalizzazione di Neymar senza fortuna. Alla mezz’ora, il Brasile prova a sfondare per vie centrali, Thiago Silva premia l’inserimento di Vinicius ma il torinista Milinkovic Savic chiude bene. Nel finale altra occasione verdeoro: svarione di Milenkovic che si fa anticipare da Vinicius poi è bravo a chiudergli lo spazio per il tiro. Tutto qui il primo tempo.
Un po’ poco. Ritmo blando, il Brasile tiene palla, la fa girare con una velocità pazzesca, ma senza sfondare. All’intervallo lo zero a zero ci sta tutto. Raphinha ha subito una palla d’oro a inizio ripresa, ma la spreca calciando su Milinkovic Savic. Il Brasile ha fretta e accelera, e la sua manovra diventa un assedio, ma la Serbia si difende a denti stretti anche se non riesce più ad uscire dalla propria metà campo. Neymar si coordina bene ma calcia male da due passi. Il Brasile prova a schiacciare la Serbia, Alex Sandro centra la base del palo con una bordata da fuori. Spinge ventre a terra la squadra di Tite e il vantaggio si materializza all’ora di gioco.
Conclusione mortifera di Vinicius, Milinkovic è ancora lì, respinta che però finisce sui piedi di Richarlison per il più facile dei tap in: 1-0 Brasile ed esplode il Luisal in gran parte a tinte verdeoro. Scivola Vinicius al momento del tiro vanificando un controgioco pazzesco. Tanto, tanto Brasile, ma la Serbia non è morta e in un minuto si fa vedere con tanta sostanza dalle parti di Alisson. Ma il Brasile è di un altro pianeta e quando allunga sono dolori. E a quindici dalla fine la chiude, con una giocata pazzesca di Richarlison che si gira in area e in rovesciata fa esplodere i Lusail. Milinkovic salva la porta nel finale con un paio di interventi prodigiosi. La vince anzi, stravince il Brasile che manda un segnale chiaro al mondiale. Il Brasile c’è.
Nell’altra partita del girone, vince anche la  Svizzera che conquista i primi tre punti battendo il Camerun per 1-0. Il gol partita porta la firma di Embolo, nato in Camerun e in gol proprio contro la squadra di Song. Segna ma non esulta anche se gli brillano gli occhi per aver dato ai suoi tre punti d’oro.
Portogallo nel segno di Ronaldo
Vincere è l’unica cosa che conta, anche soffrendo. Come ha fatto il Portogallo che ha battuto di misura (3-2) il Ghana, al termine di una partita complicata. Ma l’ha vinta e ha messo in cassa i primi tre punti del suo mondiale. L’emozione del disoccupato d’oro Cristiano Ronaldo che piange durante l’inno, e poi dopo aver segnato il gol che la sblocca. Il bello del calcio.
Gran brutto primo tempo, noioso e rattristito dalle alchimie di centrocampo. Dal dischetto Cristiano non sbaglia. E festeggia anche perché è l’unico giocatore al mondo ad aver segnato in cinque mondiali consecutivi. Il Ghana che trova il pari con Ayew che anticipa Guerreiro. Ma il Portogallo a stretto giro la riporta dalla sua parte: gran giocata di Bruno Fernandes che innesca Joao Felix per il 2-1. Palla al centro e il Portogallo fa 3-1 con Leao che firma il primo gol in nazionale. Il Ghana è come i gatti, ha sette vite e non muore mai. Erroraccio di Cancelo che spalanca la porta a Bukiri per il 3-2. Altri nove pazzeschi minuti di recupero, ma nulla cambia. Il Portogallo stringe i denti e si porta a casa tre punti d’oro e la testa della classifica. Nell’altra partita del girone, due pali fermano l’Uruguay contro la Corea del Sud. Finisce 0-0.