L’Alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell è in Russia in questi giorni per incontrare il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov e altri interlocutori russi e discutere tra le altre cose del caso Alexey Navalny, il dissidente russo arrestato in aeroporto lo scorso 18 gennaio.
Borrell “Profonda preoccupazione per il caso Navalny”
“Abbiamo espresso profonda preoccupazione per la situazione di Alexey Navalny, abbiamo chiesto che sia liberato e che sia avviata un’inchiesta su cosa è successo. Noi rispettiamo al massimo la sovranità della Russia, ma i diritti umani e lo stato di diritto sono centrali per il futuro comune”, ha detto l’Alto rappresentante in conferenza stampa a Mosca con il ministro russo.
“Per quanto riguarda le sanzioni, al momento nessuno Stato membro dell’Unione Europea ha presentato le sue proposte, ma la discussione continuerà al consiglio dei ministri degli Esteri così come nel summit di marzo dove, come detto, ci sarà una discussione generale delle relazioni tra l’Unione Europea e la Russia”, ha concluso Borrell.
Lavrov: “Per la Russia l’Ue è un partner inaffidabile”
La Russia “costruisce la sua vita basandosi sul fatto che l’Ue è un partner inaffidabile, perlomeno in questa fase”, ha rispoto il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov dopo l’incontro a Mosca con l’Alto Rappresentante Ue. Lo riporta l’agenzia Interfax. Lavrov ha definito la possibilità di sanzioni Ue contro Mosca per il caso Navalny “una questione interna dell’Ue” e ha affermato che l’Ue “sempre più spesso ricorre a restrizioni unilaterali che non hanno una base legittima”. (ANSA).
Il cronoprogramma della plenaria Ue
Gli eurodeputati, durante la sessione plenaria della prossima settimana (8-11 febbraio), si confronteranno anche sul tema Navalny e rapporti con la Russia. “Nelle ultime settimane, migliaia di russi hanno preso parte alle proteste per chiedere il rilascio del leader dell’opposizione Alexei Navalny”, condannato a una lunga detenzione, e “per criticare la corruzione e la diminuzione degli standard di vita, a cui sono seguite una repressione radicale e arresti di massa da parte della polizia”, spiegano al Parlamento europeo riportato dal Sir.
Sempre martedì i deputati discuteranno gli ultimi sviluppi in Yemen (guerra e crisi umanitaria) e Myanmar (il colpo di Stato in Birmania), cui seguiranno, giovedì, i voti di due risoluzioni.
I deputati discuteranno “il deterioramento della situazione nello Yemen dove il conflitto, iniziato sei anni fa, sta evolvendo in una delle peggiori crisi umanitarie del mondo, con un rischio imminente di carestia”. Uguale apprensione suscita il Myanmar: in una dichiarazione congiunta, alcuni deputati hanno chiesto il ripristino della democrazia nel Paese e il rilascio incondizionato di tutte le persone arrestate.