L’ordine pubblico evoca due diversi interessi, concernenti l’uno i diritti di libertà di quanti intendono incontrarsi e pacificamente discutere e manifestare (certamente tra queste libertà non rientra il lancio di 5/6 bombe carta, bottiglie e oggetti vari contro i poliziotti), l’altro, dell’intera collettività , che non può né deve subire pregiudizio alla propria sicurezza e libertà . Deve essere chiaro che la Polizia rende alla collettività , attraverso il mantenimento dell’ordine pubblico, un servizio che si rivela come l’indicatore della qualità democratica del Paese e della sensibilità civile del suo sistema politico di governo. In ciò risiede l’essenza stessa della democrazia.
L’esperienza conferma che spesso le forme di protesta portano alla radicalizzazione del conflitto e sfociano inevitabilmente in manifestazioni con tratti violenti e preordinati, come accaduto oggi nel centro di Roma. Di fronte al dramma delle degenerazioni violente della protesta, è inevitabile che sui lavoratori di polizia si scarichino le tensioni sociali e politiche incombenti e irrisolte che non hanno trovato soluzione in altre sedi, ove le mediazioni della politica hanno fallito. Per mediare i conflitti e le tensioni sociali serve la politica che appare piegata su sé stessa e avvizzita dai logoranti giochi di palazzo, avendo creato un solco con la realtà .
Chiediamo al Presidente Draghi, che stimiamo e supportiamo, una più chiara e definita assunzione di responsabilità delle preposte istituzioni, in ordine ai problemi sollevati oggi dai commercianti. Non chiediamo di definire limiti e confini nei nostri comportamenti, perché anche oggi i poliziotti sono stati esemplari, ma se mai di aiutarci a far crescere un clima di civiltà nel quale la violenza sia bandita e una rinnovata solidarietà si stabilisca intorno a chi è chiamato a gestire emergenze così difficili e delicate. Per evitare che la gestione della crisi, economica, occupazionale e sanitaria ricada sulla pelle e sul lavoro dei poliziotti e delle Autorità di PS, il Governo e la politica ascoltino le ragioni della sofferenza cittadini e dei commercianti.