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Bolivia: perché Áñez, presidente ad interim, rinuncia alla candidatura

Si tratta di un omaggio della presidente Ánez alla lotta del popolo boliviano affinché la dittatura se ne vada per sempre

La presidentessa ad interim della Bolivia, Jeanine Áñez, ha annunciato ieri sera a un mese dalle elezioni il suo ritiro dalla corsa presidenziale nel tentativo di evitare una vittoria del candidato di sinistra Luis Arce, delfino dell’ex presidente Evo Morales.

“Metto da parte la mia candidatura alla presidenza della Bolivia per garantire la democrazia”, ha detto la presidente di destra in un messaggio tv. La Anez ha spiegato di aver preso questa decisione “per il rischio di vedere il voto democratico diviso tra più candidati e che a seguito di questa divisione il Mas (il Movimento per il socialismo guidato da Morales, ndr) finirà per vincere le elezioni” previste il prossimo 18 ottobre.

Un omaggio di Áñez alla lotta del popolo boliviano

Nel messaggio tv Anez ha insistito di aver deciso di rinunciare “per aiutare la vittoria di coloro che non vogliono la dittatura”. Questo, ha proseguito, “è un omaggio alla lotta del popolo boliviano affinché la dittatura se ne vada per sempre. Se non ci uniamo, torna (Evo) Morales, perde la democrazia e torna la dittatura”.

L’unione fa la forza

Anez ha quindi invitato gli altri candidati a creare un fronte unico: “Abbiamo bisogno di mettere da parte le differenze fra quanti amiamo la democrazia e siamo impegnati a costruire la libertà di cui la Bolivia e i nostri figli hanno bisogno”. La reazione dell’ex presidente Morales è stata immediata. Via Twitter ha accusato “quanti hanno causato la crisi neoliberale” di “voler continuare il saccheggio della Bolivia mediante la riedizione della tristemente famosa ‘mega coalizione’ nel quadro della critica situazione che viviamo”.

“Come avevamo avvertito – ha poi detto – Anez ha rinunciato alla sua fallita candidatura con un tradimento ai suoi militanti e candidati. Già lo aveva deciso da molto tempo, le mancava solo negoziare la sua impunità”, per “gli scandalosi casi di corruzione nel pieno della pandemia. Per il genocidio di Senkata e Sacaba, e l”economicidio’ a cui ha sottoposto il Paese”.

La carriera

Presidente ad interim dal 12 novembre 2019, Anez avrebbe dovuto restare in carica 90 giorni per organizzare nuove elezioni. Eppure, anche a causa della pandemia, ha mantenuto l’incarico fino ad ora. Tanti ed importanti sono gli interventi che hanno mutato il modello economico e le alleanze internazionali della Bolivia. Nell’ultimo e più autorevole sondaggio diffuso dalla Fondazione Jubileo in vista del voto del 18 ottobre, Anez era al quarto posto con il 10,6%, dietro al candidato del Mas Arce (40,3%), a Mesa (26,2%) e Camacho (14,4%).

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