“In questa fase di transizione verso la ripartenza del Paese abbiamo l’opportunità di apportare cambiamenti innovativi nelle politiche del lavoro, lasciando strade già battute che ci hanno portato finora a un vicolo cieco, in altro modo, dopo lo sblocco dei licenziamenti, i lavoratori delle imprese a rischio si sommeranno alla platea di disoccupati”, così dichiara il Segretario Generale della Confsal Angelo Raffaele Margiotta commentando il “Decreto Lavoro” pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale, che contiene la proroga del divieto di licenziamento per alcuni settori più in crisi, insieme a nuove settimane di CIG Covid.
“Le tutele sono fondamentali per sostenere i lavoratori a rischio ma non sono sufficienti, e soprattutto non offrono un futuro lavorativo che risponda ai cambiamenti epocali accelerati dalla pandemia nei processi tecnologici e organizzativi. Sarebbe doveroso e risolutivo – continua il Segretario Generale – investire in una riforma organica delle politiche attive e introdurre il “Preavviso attivo”, una procedura di ricognizione dei lavoratori in esubero, cioè a rischio licenziamento, per inserirli nel circuito di attivazione al lavoro e favorire il loro passaggio dall’azienda in crisi ad un’altra, evitando quindi lo stato di disoccupazione”.
“Abbiamo sprecato finora risorse pubbliche e tempo preziosi ma siamo ancora in tempo per invertire la rotta. Il Governo investa maggiori risorse nella formazione come leva per la ripartenza. Solo così potremmo riallineare domanda e offerta di lavoro – conclude Margiotta – solo in questo modo eviteremo altre decine di migliaia di disoccupati al termine del blocco dei licenziamenti e restituiremo dignità e futuro ai lavoratori e al Paese”.