Un importante gruppo etnico ribelle birmano ha assaltato e dato alle fiamme una base militare nella Birmania orientale vicino al confine con la Thailandia. Lo ha annunciato il capo del gruppo Karen National Union (KNU) che da settimane si sta scontrando con l’esercito in quell’area.
“Le nostre truppe hanno conquistato una base dell’esercito birmano”, ha detto all’Afp Padoh Saw Taw Nee, aggiungendo che i combattimenti sono avvenuti intorno alle 5 del mattino e il campo è stato “bruciato”.
Il mese scorso, dopo che il Knu aveva invaso un’altra base militare nella stessa regione, la giunta ha risposto con diversi attacchi aerei notturnil, prontamente denunciati nei canali social del gruppo.
KNU Statement on airstrikes against civilians in Karen State (English version). pic.twitter.com/8L9PMriJNg
— Karen National Union (@knuhq) April 3, 2021
Rifugio ai dissidenti anti golpe
Il gruppo ha più volte condannato il colpo di stato che il 1 febbraio ha destituito Aung San Suu Kyi dichiarando di dare rifugio ad almeno 2.000 dissidenti anti-golpisti fuggiti dalle città. Nelle ultime settimane si sono intensificati gli scontri tra esercito e ribelli nella regione del Karen e oltre 24.000 civili sono stati costretti a lasciare i loro villaggi.
Di questi, circa 2.000 hanno attraversato il fiume per cercare rifugio in Thailandia. Si stima che circa un terzo del territorio della Birmania, per lo più nelle regioni di confine, sia controllato da una miriade di gruppi ribelli.
#KNU is very troubled to hear the emerging news that local Thai authority is asking the civilians to return to their current IDP Camp, Ei Thu Hta. Tamadaw air attacked the area in the past few days. We call on the Thai authority to accept them on humanitarian grounds. Photos:KWO pic.twitter.com/VoFlXdBKYO
— Karen National Union (@knuhq) March 29, 2021