Sale ad almeno 5.016 il bilancio dei morti del devastante terremoto in Turchia e Siria: salgono a 3.419 le persone che hanno perso la vita nel sisma che ha colpito il sud est del Paese mentre l’ultimo bilancio siriano è di 1598, secondo le ong. In Turchia, ha aggiunto il vice presidente turco Fuat Oktay, come riporta Anadolu, i feriti sono 20.534.
In Turchia salvate 8000 persone
Oltre 8000 persone sono state salvate in Turchia dopo il terremoto che ha colpito il sud est del Paese ma ci sono state nella notte 312 scosse di assestamento e l’attività sismica nella zona resta alta. Lo ha detto il vice presidente turco Fuat Oktay, come riporta la tv di Stato Trt.
Ad Adana salvate 3 persone sepolte sotto le macerie
Tre persone sono state salvate durante durante la notte ad Adana, una delle zone del sud est della Turchia colpite dal terremoto, dopo essere restate intrappolate sotto le macerie per quasi 15 ore. Lo ha detto all’ANSA un rappresentante dell’agenzia turca per i disastri e le emergenze Afad impegnato nelle operazioni di soccorso facendo sapere che, qualche ora dopo la prima scossa di terremoto di magnitudo 7.9, in tutto 12 persone erano rientrate nel palazzo di 14 piani dove abitavano per prendere dei vestiti ma in quel momento, verso le 13 ora locale, l’edificio è completamente crollato a causa di una seconda scossa di magnitudo 7.6 e sono rimaste intrappolate tra le macerie. Sono attualmente in corso le operazioni per tentare di salvare le altre persone.
Forse un italiano tra i dispersi per il sisma in Turchia
Ci potrebbe essere un italiano tra i dispersi del violento terremoto che ha devastato la Turchia orientale e il nord della Siria. Voci rimbalzate sui social – che al momento non trovano altre conferme – riguardano un connazionale che si sarebbe trovato in una delle città turche più colpite dal sisma: il cittadino italiano era probabilmente in un albergo andato distrutto, ma non si hanno altre notizie.
Terremoto in Siria, in 20 evadono da prigione combattenti Isis
Circa 20 persone accusate di essere combattenti dell’Isis sono fuggite da una prigione siriana durante un ammutinamento seguito al terremoto che ha scosso la regione, secondo una fonte di sicurezza locale. La prigione militare di Rajo, situata vicino al confine turco nel nordovest della Siria, ha circa 2.000 detenuti, di cui circa 1.300 sospettati di aver combattuto per l’Isis. Ospita anche combattenti curdi.
“In seguito al terremoto che ha colpito Rajo i detenuti hanno lanciato un ammutinamento e hanno preso il controllo di parti della prigione”, ha detto la fonte. “Una ventina di prigionieri sono fuggiti. Si ritiene che siano membri dell’Isis”, ha aggiunto. Situata in una zona ribelle, la prigione di Rajo è controllata dalle forze filo-turche. Il terremoto di magnitudo 7.9 con epicentro era a meno di 100 km da Rajo, vicino a Gaziantep in Turchia, ha notevolmente indebolito le porte e le mura della prigione, ha detto la fonte di sicurezza. L’Osservatorio siriano per i diritti umani, ong con sede a Londra e con una vasta rete di fonti nel Paese in guerra, ha confermato il verificarsi di un ammutinamento ma ha affermato di non essere in grado di dire se qualche prigioniero sia fuggito.
Fonte: Ansa