E’ infine stata rilasciata Maria Moroz, la responsabile della campagna elettorale di Svetlana Tikhanovskaya, principale candidata dell’opposizione bielorussa alle imminenti elezioni presidenziali. Lo riporta Interfax, che cita il quartier generale dell’opposizione bielorussa.
Moroz era stata fermata dagli agenti del ministero degli Interni questa mattina nei pressi dell’ambasciata lituana dopo aver richiesto un visto. Almeno secondo quanto scritto da Rbk, che cita l’ufficio stampa del blocco riformista. La donna è poi stata liberata nel primo pomeriggio di oggi, 6 agosto, dopo una “conversazione esplicativa”.
Svetlana Tikhanovskaya
Lo scorso 30 luglio oltre 60.000 persone si erano radunate nel Parco dell’Amicizia dei popoli a Minsk per una manifestazione a sostegno di Svetlana Tikhanovskaya, la dissidente 37enne che sfida il controverso presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko alle presidenziali del 9 agosto.
Tikhanovskaya è la moglie di Serghiei Tikhanovsky, un oppositore finito in carcere e che non si è potuto candidare. La donna ha denunciato la brutalità del regime autoritario di Lukashenko, chiedendo il rilascio di tutti i prigionieri politici. Inoltre, ha accusato il presidente, ininterrottamente al potere dal ’94, di non aver adottato le misure necessarie per fermare la pandemia di Covid-19.
Il “Niet” di Lukashenko
Alexander Lukashenko dice “No”. Il presidente bielorusso ha infatti giurato di non permettere “lo scoppio di un incendio” nel centro di Minsk il 9-10 agosto in occasione delle elezioni presidenziali del Paese. “Alcuni continuano a chiedere alla gente di unirsi al maidan (la piazza dell’Indipendenza di Kiev) il 9-10 agosto. Dio non voglia che scoppi un incendio nel centro di Minsk e si cominci a spargere braci ardenti intorno alla capitale: non possiamo e non permetteremo che questo accada”.