Joe Biden ha annunciato che spera di incontrare il presidente cinese Xi Jinping nei prossimi mesi. Lo ha detto lui stesso ai reporter.
Biden: “Cina ha difficoltà non legate agli Stati Uniti”
“La Cina – ha detto Biden ai reporter – ha alcune legittime difficoltà non legate agli Stati Uniti. E penso che una delle cose che ha causato quel pallone (spia, ndr) non sia stato tanto che è stato abbattuto. Ma non credo che la dirigenza sapesse dov’era, e sapesse cosa c’era dentro, e sapesse cosa stava succedendo. Penso che sia stato più imbarazzante che intenzionale. E quindi spero che nei prossimi mesi incontrerò di nuovo Xi e parlerò delle legittime differenze che abbiamo, ma anche di come andare d’accordo”.
Biden: “Kiev nella Nato? Deve rispettare stessi standard”
L’Ucraina deve rispettare gli stessi standard delle altre nazioni per essere parte della Nato: lo ha detto il presidente americano Joe Biden ai reporter. Alla domanda se renderà più semplice l’adesione dell’Ucraina alla Nato Biden ha risposto con un secco ‘no’, secondo quanto riferito dal pool di giornalisti al seguito. “No. Perché devono soddisfare gli stessi standard. Quindi non la renderemo facile. Abbiamo fatto molto per assicurarci che possano esserci ‘capacità di coordinarsi militarmente'”.
“E’ totalmente irresponsabile per la Russia dispiegare armi nucleari tattiche in Bielorussia”, ha detto il presidente americano.
Biden cerca il colpo diplomatico con accordo Israele-Riad
Joe Biden cerca il colpo diplomatico in Medio Oriente che potrebbe rafforzare la sua corsa per restare alla Casa Bianca: una intesa tra Arabia Saudita e Israele, allargando gli accordi di Abramo lanciati da Donald Trump per stabilizzare la regione e concedendo qualcosa anche ai palestinesi. Lo scrive il New York Times, che svela i difficili negoziati in corso. Il ‘deal’ sarebbe vantaggioso per tutti e tre i leader coinvolti, anche se non esente da rischi. Joe Biden, secondo il quotidiano, potrebbe vantarlo come un successo in campagna elettorale, anche come un modo per sottrarre Riad alla crescente influenza cinese. Il leader ‘de facto’ della monarchia del Golfo otterrebbe quello che sta cercando da tempo: garanzie di difesa Usa da attacchi militari, una partnership saudita-americana per arricchire l’uranio a scopi civili e meno restrizioni sull’acquisto di armi americane, Congresso Usa permettendo. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, dal canto suo, potrebbe riscattarsi dal peggior momento della sua carriera politica perché il riconoscimento di Israele da parte di Riad sarebbe una significativa vittoria. Tutti e tre i leader pero’ dovrebbero ribaltare almeno una posizione conservata a lungo: nel caso di Israele la contrarietà all’arricchimento dell’uranio nel regno saudita, nel caso di Riad la subordinazione della pace con Israele alla creazione di uno stato palestinese e in quello di Biden la promessa di trasformare il paese guidato dal principe ereditario Mohammed bin Salman in un paria a seguito dell’omicidio Khashoggi.
Fonte: Ansa