Biden può diventare il secondo presidente cattolico dopo Kennedy
"E' la prima volta in molto tempo che un ticket democratico non ha un candidato cattolico. Triste", afferma il vescovo Tobin negando la cattolicità di Biden
Biden sotto la lente dei correligionari: strada in salita tra i cattolici. A pregare per lui e per Kamala Harris, a fianco di un rabbino e di un imam, è stato scelto padre James Martin. E’ il sacerdote gesuita che difende l’inclusione dei fedeli gay nella Chiesa. Secondo molti presuli Usa la difesa di Joe Biden della sentenza della Corte Suprema sull’interruzione di gravidanza fa sì che cattolici non possano votare per lui. Il suo modo di vivere la fede, due settimane fa, è stato oggetto dell’attacco di Donald Trump. E ciò dopo che il suo avversario nella corsa alla Casa Bianca aveva parlato ad un meeting di leader battisti. Se Biden diventasse presidente, ha detto Trump, non ci sarebbe “nessuna religione, niente di niente”. Insomma, “danneggerebbe la Bibbia e ferirebbe Dio… è contro Dio”.
Biden cattolico?
La possibile presidenza dell’ex vice di Obama divide i leader cattolici negli Stati Uniti, riferisce l’Ansa. Il candidato democratico, che in novembre potrebbe diventare il secondo Commander in Chief cattolico nella storia degli Usa dopo John F. Kennedy, porta un rosario in tasca e la domenica va alla messa. Ma le sue posizioni in materia di diritto all’aborto hanno mobilitato una fronda tra i leader della sua stessa fede. Kennedy ai suoi tempi dovette affrontare l’opposizione organizzata dell’establishment protestante. Per Biden, invece, il test si gioca in casa. Ottengono cassa di risonanza nei media arci-conservatori come il cardinale Raymond Burke e il vescovo di Providence, Thomas Tobin.
Politico pro-choice
“E’ la prima volta in molto tempo che un ticket democratico non ha un candidato cattolico. Triste”, ha scritto monsignor Tobin su Twitter. Per Burke, ex arcivescovo di St. Louis e adesso, da Roma, capofila dei tradizionalisti, “nessun cattolico devoto, nessun praticante” può mai votare per un politico pro-choice. Il 24 agosto l’arcivescovo di New York, il cardinale Timothy Dolan, pregherà in apertura della Convention repubblicana. Ossia nel giorno in cui Donald Trump e il suo vice Mike Pence accetteranno la nomination.
Come Kerry
Biden non è il solo candidato presidenziale cattolico a dover affrontare l’ostilità dei correligionari, sottolinea l’Ansa. Nel 2004, quando correva contro George W. Bush, fu bersagliato di critiche analoghe e minacciato di scomunica l’allora senatore democratico John Kerry. Diseguaglianze economiche e sociali, cambiamento del clima, politiche anti-immigrazione che dividono le famiglie, razzismo sono tutte sfide altrettanto importanti della bioetica. Quella di Burke e degli altri presuli conservatori potrebbe, quindi, diventare di qui a novembre una battaglia di retroguardia, secondo molti osservatori.
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