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Berrettini, a testa altissima col re: Wimbledon è di Djokovic

Il tennista romano dà battaglia ma cede al quarto set. Nole è nella storia: fa 6 sull'erba inglese e arriva a quota 20 Slam

In questi casi, forse, le motivazioni contano. Berrettini ne aveva da vendere: primo italiano a raggiungere una finale del torneo di Wimbledon, 25 anni appena e una nazione intera a tifare per lui. Il problema è che anche Novak Djokovic ne aveva. Numero al mondo, voglia di confermarsi e, soprattutto, quota 20 Slam da raggiungere per eguagliare i due mostri sacri Roger Federer e Rafael Nadal. E alla fine c’è riuscito Nole, più forte della voglia di emergere del giovane romano. E’ bello perché Berrettini ci è arrivato e a Djokovic la vittoria l’ha fatta sudare fino all’ultimo. Potrebbe essere l’inizio di qualcosa di meraviglioso.

Berrettini, faccia a faccia col campione

L’impresa non riesce ma sarebbe potuta riuscire. Berrettini si è arreso al quarto set, con un 6-7 6-4 6-4 6-3 che proietta Djokovic sempre più vicino al Grande Slam. Ovvero, qualcosa che in campo maschile manca addirittura dall’exploit di Rod Laver nel 1969. Nole fa 6 a Wimbledon ma gli applausi dell’All England sono anche (e soprattutto) per Berrettini, capace di rivaleggiare con uno dei monumenti del tennis, soprattutto nel corso del primo set. Una serie di scambi di altissimo livello, con Matteo che va sotto di un break, recupera e vince al tie break. Una magia che non è proseguita nel secondo set, quando Djokovic ha accelerato e recuperato subito il servizio, inizialmente in mani italiane.

Finale a marca Nole

Va meglio al terzo set, con Berrettini che annulla un paio di palle break ma cede alla lunga, con Nole che chiude la frazione a 6-4, ipotecando la vittoria del suo sesto titolo sull’erba inglese. Bravo Matteo a crederci sempre, anche al quarto set, quando si porta sul 30-0 prima di subire il ritorno del campione. Djokovic tiene il servizio e si aggiudica pure il quarto set e Londra applaude, prima di girarsi verso Wembley. Per Berrettini è il primo passo. Il tennis dei grandi di sicuro è roba per lui.

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