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Bassetti: “Esempi autentici di solidarietà”

"Grazie, cari sacerdoti, ringraziamo Dio per voi e con voi". In piena emergenza coronavirus, il cardinale Gualtero Bassetti scrive un'accorata lettera al clero diocesano

Il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei si rivolge ai sacerdoti diocesani e religiosi della Chiesa italiana con una lettera nella quale spiega anche i provvedimenti adotatti dalla Conferenza episcopale italiana per arginare la diffusione del Covid-19.”In questi giorni difficili ci sentiamo tutti impegnati ad esprimere vicinanza agli ammalati e a quanti con grande generosità se ne prendono cura, alle famiglie che si trovano nel disagio e a coloro che in vario modo cercano di offrire un aiuto– evidenzia il porporato- Trovo doveroso, però, rivolgere un pensiero particolare a voi, sacerdoti, per la bella testimonianza che state offrendo ai fedeli delle nostre parrocchie e a tutte le persone che guardano alla Chiesa. State davvero esprimendo il volto bello della Chiesa amica, che si prende cura del prossimo”.

Atto di carità e di rispetto

Prosegue il leader dell’episcopato italiano: “State donando un esempio autentico di solidarietà con tutti, restando in casa e rinunciando con grande sacrificio a tante iniziative che scandiscono la nostra vita e caratterizzano il nostro ministero“. È, sottolinea il cardinale Bassetti, “un atto di carità e rispetto verso il prossimo nella ricerca sincera di tutelare la salute pubblica e la vita delle persone più deboli”. Al tempo stesso, “siete pronti e sempre disponibili, quando è necessario, osservando le disposizioni sanitarie, ad uscire per il conforto dei malati più gravi o per benedire privatamente i defunti. Dio ve ne renda merito”. Il capo della Chiesa italiana sa bene “quanto possa essere doloroso celebrare l’Eucarestia senza il popolo, ma voi ogni giorno mettete idealmente sull’altare le sofferenze e le speranze di tutti“.

In piena comunione

“Nessuno rimane escluso dalla vostra preghiera di intercessione- osserva Bassetti-. In certo modo, non avendo davanti agli occhi le persone di ogni giorno e di ogni domenica, avete allargato ancora di più il vostro cuore per sentirvi pienamente in comunione con tutti.
Inoltre, “il fermarvi a meditare più a lungo la Parola di Dio vi stimola ad aiutare tutti i fedeli a scoprire meglio, nel Vangelo, la presenza reale del Signore che ci parla, come seduto sulla sedia accanto, dialogando con noi della nostra vita e del ministero che Egli ci ha affidato”, puntualizza il presidente della Conferenza episcopale italiana. E, aggiunge, “state facendo come Mosè che parlava con Dio come con un amico  e state aiutando tante persone a scegliere la parte migliore come Maria, mentre il telefono squilla di continuo, rispondete a tutti con pazienza e cercate un contatto virtuale, ma profondamente reale, con chi aspetta da voi una parola di vicinanza“. Dunque, raccomanda Bassetti: “Annunciate il Vangelo in modo diverso, ma forse proprio per questo con intensità ancora più grande. L’amore di Cristo vi spinge a navigare sui social e a trovare nuove forme per dire che il Signore è vicino, per incoraggiare tutti a pregare in famiglia“.

La credibilità della Chiesa

Un pensiero particolare “a quelli di voi che, insieme a tanti volontari, sostengono l’impegno dell’accoglienza e dell’assistenza del prossimo nelle case famiglia e nei centri d’ascolto della Caritas, ai cappellani delle carceri e degli ospedali: siete l’immagine viva del Buon Samaritano e contribuite non poco a rendere credibile la Chiesa”.  Dunque “cari sacerdoti, se la Chiesa in Italia ha sempre il respiro del popolo, molto si deve ai suoi preti, particolarmente in questo frangente così delicato“. Perciò “grazie di cuore: i vostri vescovi vi apprezzano, vi sono accanto e si sentono a loro volta sostenuti da voi, in questi giorni abbiamo continuamente condiviso consigli e decisioni, preoccupazioni e speranze. Continueremo così”. Infatti, sottolinea Bassetti, “ci sentiamo anche noi, vescovi e preti, una grande famiglia: la Pasqua del Signore ci sta davanti e si avvicina, comunque andrà, quella di quest’anno sarà una Pasqua diversa, ma sappiamo bene che la potenza del Signore crocifisso e risorto non dipende dalle circostanze di un momento, noi Lo adoriamo e Lo benediciamo perché con la Sua croce ha redento il mondo e, mentre oggi sentiamo soprattutto i segni della Sua passione, sappiamo bene che se moriamo con Lui, con Lui anche vivremo, se perseveriamo, con Lui anche regneremo“. E conclude il leader dei vescovi italiani: “Grazie, cari sacerdoti, ringraziamo Dio per voi e con voi”.

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