“L’uomo, continuamente ‘connesso’ e recettore di informazioni vere e false, purtroppo, non ha sempre gli strumenti per distinguerle e cade spesso vittima di una creduloneria che è effetto perverso del suo stesso disincanto, della sua presunta emancipazione dalla meraviglia dei semplici– avverte il leader dell’episcopato italiano, Gualtiero Bassetti-. Tra l’altro, questo, oggi, nella comunicazione globale, può avere effetti sociali devastanti”. Al Meeting la testimonianza del presidente della Cei, Gualtiero Bassetti. “Carissimi amici di Comunione e Liberazione, grazie per l’invito e per la vostra presenza, in una domenica assolata e un po’ anomala per il tempo di emergenza che ancora stiamo vivendo- afferma il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana-. A tutti il mio cordiale saluto e la benedizione del Signore. Ci avviamo al termine delle giornate del Meeting, che quest’anno celebra la quarantesima edizione. Guardiamo al nostro tempo con trepidazione ma anche con speranza, come ci ha suggerito Papa Francesco nel suo messaggio di saluto. ‘Lo stupore è davvero la strada per cogliere i segni del sublime. Cioè di quel Mistero che costituisce la radice e il fondamento di tutte le cose’. Senza meraviglia e stupore la vita perde il suo senso e svilisce. L’incanto e la commozione risvegliano in noi qualcosa di altro, che va al di là del semplice approccio umano. Inonda l’anima di beatitudine e ci fa rivolgere lo sguardo all’eterno“.
La profezia secondo Bassetti
Prosegue Bassetti: “È chiaro che il Santo Padre ha voluto così alludere al tema scelto per l’edizione di quest’anno del Meeting. Tratto da un’opera filosofica del rabbino americano Abraham Heschel. Molto conosciuto anche nel nostro Paese per la sua pubblicazione sul significato per l’uomo moderno dello Shabbat, il sabato. ‘Privi di meraviglia restiamo sordi al sublime‘. L’affermazione, tanto amata da Don Giussani, si trova nel volume intitolato Dio alla ricerca dell’uomo. Una filosofia del Giudaismo, in un capitolo dedicato ai profeti di Israele. Nel libro, Heschel aveva già spiegato come la meraviglia, che per il filosofo è una precondizione alla conoscenza, sia la forma tipica del pensiero dei profeti.
In ascolto
Evidenzia Bassetti: “Qualche settimana fa, in occasione della festa di San Benedetto, ho avuto occasione di dire in un’omelia che oggi è, senza dubbio, il tempo dei profeti. È tempo di coloro che sanno mettersi in ascolto, ogni giorno, della parola di Dio e sono in grado di leggere in profondità il mondo che ci circonda. L’umanità, secondo Heschel, perderà la sua coscienza per mancanza di meraviglia. L’inizio della felicità sta nel comprendere che la vita senza meraviglia non vale la pena di essere vissuta. Ci doni il Signore la stessa meraviglia che ha permesso ai profeti di vedere le cose come le vede Dio, e doni oggi a noi di riconoscerlo presente nella storia e di viverlo e testimoniarlo nella nostra esistenza quotidiana“.