Sale a 5 il numero delle vittime causate dal coronavirus in Basilicata. La vittima del micidiale virus si chiama Palmiro e la sua storia era molto conosciuta a livello regionale, in quanto la figlia Maria, in un lungo post su Facebook, ha denunciato la situazione.
La vicenda
In base a quanto scritto dalla figlia Maria su Facebook, il signor Palmiro ha iniziato a stare male lo scorso 13 marzo. Febbre alta, difficoltà a respirare. “È stata inviata la richiesta per il tampone… avete capito bene la richiesta!!Perché se un povero disgraziato ad alto rischio,che fa il lavoro che fa mio padre girando ovunque e ha la febbre che non aveva da 10 anni e più chiama il grande sistema sanitario che ci ritroviamo e chiedere di fare un tampone per sicurezza viene chiamato esagerato!!! – ha scritto Maria su Facebook -. Viene chiamato ipocondriaco e allarmista che per un po di febbre scatena l’ira di Dio!!!Gli viene detto al telefono che dalla voce sta bene e non serve fare il tampone perché non presenta sintomi gravi a detta loro e perché cito testuali parole dette al telefono ‘Non possiamo mandare un ambulanza e fare un tampone a tutti quelli che ci dicono di avere la febbre!!'”.
Il ricovero di Palmiro e l’appello di Maria
Palmiro viene ricoverato lo scorso 23 ottobre e, purtroppo, nel reparto di terapia intensiva e viene intubato “perché aveva l’ossigeno a 83 e la mascherina non gli bastava“. Maria, nel suo post su Facebook lancia anche un appello al sistema sanitario: “Chiedo anche al sistema di essere più tempestivo e di credere alla richiesta di aiuto delle persone che hanno paura e che hanno solo bisogno di assistenza!”