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Autorità garante per l’infanzia: “Ora maggior partecipazione dei minorenni”

Agia - che ha compiuto ieri 10 anni - lancerà delle linee guida nazionali per coinvolgere i minori nelle decisioni che li riguardano

L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (AGIA) ha appena compiuto 10 anni: la legge istitutiva porta infatti la data del 12 luglio 2011. “Dieci anni rappresentano una tappa importante per una delle autorità più giovani del panorama istituzionale italiano” osserva l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Carla Garlatti. “L’Autorità si è fatta carico di raccogliere le esigenze di bambini e ragazzi e portarle all’attenzione delle istituzioni e, contemporaneamente, ha promosso in Italia i diritti dell’infanzia sanciti dalla Convenzione di New York”.

Tra i temi sui quali è intervenuta l’Autorità in questi dieci anni i figli dei separati, quelli di genitori detenuti, i minorenni fuori dalla famiglia di origine, i minori alle prese con la giustizia, quelli di origine straniera, quelli con disabilità, i figli delle vittime di crimini domestici, i bambini e i ragazzi nell’ambiente digitale, l’educazione e l’istruzione, il maltrattamento e la violenza ai danni dei minorenni, le dipendenze, il bullismo e la salute mentale degli adolescenti.

Maggior partecipazione dei minori

“Ora occorre fare un passo in avanti: da un lato con il rafforzamento dei poteri dell’Autorità, come propongono alcune iniziative di legge, dall’altro sviluppando la partecipazione dei minori alle decisioni che li riguardano” aggiunge Garlatti.

Sotto questo secondo aspetto l’Autorità intende estendere a livello nazionale le attività della Consulta delle ragazze e dei ragazzi e definire, con uno studio proposta della Consulta delle associazioni e delle organizzazioni presieduta dall’Agia, le linee guida nazionali per la partecipazione.

I dieci anni trascorsi portano con sé l’esigenza di attualizzare i diritti dell’infanzia. In tale direzione è risultato prezioso un progetto dell’Autorità garante volto a diffondere la conoscenza della Convenzione di New York tra gli alunni della scuola primaria che ha portata anche a individuare nuove esigenze dei bambini che meritano un riconoscimento da parte degli adulti.

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