Cambio al vertice della Cisl. Luigi Sbarra è il nuovo segretario generale del sindacato di via Po prende il posto di Annamaria Furlan, che lascia dopo quasi sette anni la guida della confederazione.
L’elezione ha riscontrato il 97% dei voti favorevoli da parte del Consiglio generale riunito a Roma, che si è aperto con il ricordo di Franco Marini, per tanti anni al vertice del sindacato, scomparso quasi un mese fa.
Il curriculum di Sbarra
Dal 2018 segretario generale aggiunto della Cisl, sessantuno anni, Sbarra è nato a Pazzano, un piccolo comune della Locride, in provincia di Reggio Calabria. Una vita nel sindacato, dalla lotte dei braccianti calabresi contro il capolarato e l’illegalità, alle nuove riforme del lavoro e delle relazioni industriali. Oggi raccoglie il testimone da Furlan, che commossa lascia e saluta, tra gli applausi della platea: “Ho avuto il privilegio e l’onore di guidare una grande organizzazione sindacale”.
La linea del sindacato
Sbarra ha voluto subito rimarcare la linea del sindacato: l’impronta sarà quella di una nuova stagione di concertazione con il Governo. Tra le questioni più urgenti da affrontare, la proroga del blocco dei licenziamenti, in scadenza a fine marzo e che secondo una prima ipotesi potrebbe essere esteso fino a fine giugno, e della cig Covid.
Altra priorità, un’accelerazione sulle vaccinazioni, anche nei luoghi di lavoro. In questi mesi di pandemia “abbiamo toccato il picco di oltre 9 milioni di persone in cassa integrazione e corriamo il rischio di perdere centinaia di migliaia di posti di lavoro nel 2021″, dopo i “quasi 500 mila” già persi nell’ultimo anno. Questo segnala il nuovo segretario generale della Cisl nella relazione dopo la sua elezione, indicando tra gli “obiettivi” da perseguire “nell’immediato la piena realizzazione del piano vaccinale e la proroga delle protezioni sociali, a cominciare dall’estensione del blocco dei licenziamenti, degli ammortizzatori e delle indennità Covid”. Sul tavolo anche le riforme, a cominciare da ammortizzatori sociali e politiche attive fino alla Pa.
Il metodo di lavoro per Sbarra
Sul metodo, oltre che sul merito, Sbarra insiste sulla necessità di un “confronto stabile” del Governo con le forze sociali “per discutere di come affrontiamo sia l’emergenza che la prospettiva”. Dunque “chiediamo subito l’apertura di una stagione di vera e rinnovata concertazione sui più importanti dossier economici, sociali e sanitari”. All’esecutivo, prosegue Sbarra, “diciamo che serve anche un incontro per aggiornare i protocolli sulla sicurezza così da facilitare la somministrazione nei luoghi di lavoro”. Ricorda “l’unità d’azione” con Cgil e Uil che “ha dato forza ed efficacia alla nostra lotta”.
Il neoeletto segretario generale punta l’accento anche sulla coesione e sulla necessità di un Patto sociale: “E’ tempo di costruire un nuovo e moderno Patto sociale, che consenta all’Italia di approdare ad un modello di sviluppo che coniughi solidarietà e competitività, partecipazione e produttività”. Apprezza che, sul tema delle protezioni sociali, “nelle linee programmatiche illustrate dal premier si faccia riferimento all’esigenza di difendere e proteggere ‘tutti i lavoratori'”, è “un segno importante, come pure lo è il forte accento messo sulle politiche attive”, ma, dice, “valuteremo i fatti”.