Attentati terroristici a Tunisi e Kabul

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Due attentati, a migliaia di chilometri di distanza l’una dall’altra, a ricordarci che non c’è solo il coronavirus a essere veicolo di paura: Tunisi e Kabul, due capitali, ancora una volta ferite dalla morsa del terrore, con modalità simili ma con esiti diametralmente opposti. In Tunisia è stato un kamikaze a farsi esplodere, nel momento in cui con la sua moto è passato davanti a una banca nei pressi dell’Ambasciata degli Stati Uniti, quando l’orologio segnava le 11.20 locali. Una deflagrazione avvenuta in Les Berges du Lac Walkway, a pochi metri dalla sede diplomatica, fortunatamente senza provocare vittime oltre all’attentatore suicida.

Strage a Kabul

Non è andata così nella capitale afghana, dove la cerimonia commemorativa in onore di Abdul Ali Mazari, leader della minoranza Hazara e ucciso dai talebani nel 1995, si è trasformata in un bagno di sangue: almeno 27 persone, secondo quanto riferito da bilanci ancora non ufficiali, avrebbero perso la vita nella sparatoria che ha spezzato le celebrazioni, partecipate da diversi leader politici, fra i quali il capo dell’esecutivo Abdullah Abdullah. Nessuno dei rappresentanti delle istituzioni afghane sarebbe rimasto ferito, nell’ambito di un attentato la cui dinamica, tuttora, non è stata ben chiarita: secondo quanto riportato a Reuters dal portavoce del capo del governo, l’attacco sarebbe iniziato con un’esplosione (forse provocata da un razzo), seguita da una sparatoria. Nessuna rivendicazione al momento, coi talebani che avrebbero già negato di essere responsabili della strage. Lo scorso anno, la stessa cerimonia fu minata da un attacco rivendicato da un gruppo jihadista facente capo al sedicente Stato islamico. In quell’occasione i morti furono 11.

 

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