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Aspettando Rousseau

L'attesa per la salita al Colle di Draghi che forse domani scioglierà la riserva, mentre si attende l'esito della consultazione on line dei Cinque Stelle. Gasparri (FI) e Morani (Pd) ad In Terris

L’Italia con il fiato sospeso fino alle ore 19 di questa sera, quando si conoscerà l’esito della consultazione sulla piattaforma Rousseau. Gli oltre 100mila aventi diritto al voto decideranno se il Movimento Cinque Stelle darà il suo appoggio al governo di Mario Draghi.

Ad esclusione di Alessandro Di Battista, tutti i big del partito sono schierati per il via libera al sostegno al nuovo esecutivo, compresi Grillo e Casaleggio. Il risultato del quesito dovrebbe quindi essere scontato ma già pronto il piano di riserva, visto che l’ala contraria sostiene l’opzione dell’astensione per non ostacolare la formazione del governo. A favorire l’ok a Draghi sicuramente contribuisce la concreata possibilità che passi la proposta dei grillini di istituire un Ministero della Transizione ecologica. Molti i dubbi sulla necessità di questo nuovo dicastero visto che già esistono quello dell’Ambiente e quello dello Sviluppo economico, l’idea piace alla base del movimento.

Certo il rischio di una spaccatura non è così remoto e i toni tenuti da alcuni esponenti non sono affatto concilianti, così si è espressa oggi la senatrice del M5s, Barbara Lezzi: “ora siete voi, iscritti al M5S, che potete decidere se accomodarvi accanto a Berlusconi, Salvini, Renzi, Calenda e gli altri oppure pretendere che tutto passi dal M5S che avrebbe forza e mani libere per negoziare e trattare ogni voto”.

Intanto impazza il toto ministri tramite le indiscrezioni dei media. il vicesegretario Pd Andrea Orlando non esclude una poltrona per Zingaretti e lascia capire che non tutto il Pd digerisce l’ingresso della Lega e di Forza Italia nel governo, chiedendo che “Draghi valuti le compatibilità delle varie posizioni”. Dal canto loro Salvini e Berlusconi ribadiscono che non ci saranno veti. Per evitare scontri e divisioni da manuale Cencelli, molti commentatori ritengono che la squadra scelta da Draghi sarà esclusivamente formata da personalità tecniche con un altissimo profilo professionale. Al massimo si terrà conto dell’area culturale di provenienza dei canditati alle poltrone da ministro, in modo tale da rappresentare tutte le sensibilità della società civile.

Gasparri: evitare temi divisivi

I numeri ci sarebbero anche senza il Movimento Cinque Stelle ma spetta a Draghi decidere la composizione del Governo” dichiara ad Interris.it il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, secondo il quale questo governo non entrerà nel merito di punti divisivi come giustizia, immigrazione e temi etici. “Sull’immigrazione – prosegue Gasparri – basterebbe attuare gli accordi di redistribuzione dei migranti che arrivano sulle nostre coste e che sono rimasti lettera morta”.

Sviluppo infrastrutture

Le infrastrutture sono invece un cavallo di battaglia del centro-destra sul quale potrebbero convergere forze come Italia Viva e il Pd. “Mentre la Raggi parla di funivie – spiega ancora Gasparri – noi, avendo varato la legge obiettivo al tempo del Governo Berlusconi, non abbiamo bisogno di dimostrare che siamo a favore di un grande sviluppo infrastrutturale, spero che un fronte più ampio possibile possa convergere sulle nostre proposte”.

Nessun veto quindi ma un serrato confronto sul programma, stando quanto afferma Gasparri: “Draghi ancora non ha ci mostrato un suo programma, lo farà con il suo intervento al parlamento ma già dalla composizione delle squadra di governo si capiranno molte scelte strategiche che saranno intraprese”.

Morani (Pd): aiuti alle famiglie

Sui nomi che faranno parte della rosa del governo anche la deputata del Partito Democratico, Alessia Morani, esprime piena fiducia nelle decisioni di Draghi ed esclude veti da parte dei Dem. L’on. Morani nega anche che ci siano imbarazzi per l’accordo con la Lega ed elenca le priorità su cui agire subito: “Emergenza sanitaria, occupazione e poi politiche per la famiglia e la natalità, prima di tutto facciamo in modo che l’assegno unico per i figli sia subito realtà dalla prossima estate”.

Infine la deputata del Pd si dice fiduciosa anche sulle questioni più divisive: “Sull’immigrazione anche Salvini concorda con l’approccio più europeista della redistribuzione mentre per quanto riguarda la giustizia credo che sia doveroso mettere mano sui tempi delle giustizia civile per far marciare il paese ad una velocità adeguata”.

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