Nella notte tra martedì e mercoledì 7 luglio il presidente della Repubblica di Haiti Jovenel Moise e stato ucciso, presso la propria residenza privata, da un commando di uomini armati, che nell’attacco, hanno ferito anche la moglie del presidente – Martine – la quale attualmente si trova ricoverata in ospedale. Moise era stato eletto per la prima volta nel 2015 con il partito di centrodestra ed in seguito rieletto nelle elezioni del 2017. Nel 2019 mi sono state nel paese diverse proteste violente che chiedevano le dimissioni del presidente accusato di aver gestito in maniera illecita diversi fondi in concorso con ministri e funzionari del governo.
L’odierna operazione di polizia
Tanto premesso, in data odierna, le locali autorità di polizia, dopo aver arrestato nei giorni scorsi 18 cittadini colombiani facenti parte del commando che ha assaltato la residenza del presidente, a seguito di una indagine di polizia giudiziaria esemplificata dal direttore generale della stessa Leon Charles, hanno posto in arresto Christian Emmanuel Sanon, un cittadino haitiano di 63 anni il quale – dalle risultanze investigative – avrebbe avuto obiettivi politici. In particolare, per il compimento di questo omicidio efferato, Sanon avrebbe reclutato i 26 membri del commando attraverso una società di sicurezza venezuelana chiamata CTU, avente la propria sede operativa in Florida. nel corso delle operazioni di polizia che hanno portato all’ arresto nel sopracitato cittadino haitiano, nessun poliziotto è rimasto ucciso, mentre invece tre malviventi sono rimasti uccisi nel corso della stessa.
Visita della delegazione statunitense
In data odierna, a margine dell’operazione, è giunta ad Haiti, una delegazione statunitense del Federal Bureau of Investigation che ha incontrato il direttore generale della polizia locale e le principali cariche dello Stato della Repubblica di Haiti.