La Cina è il secondo Paese al mondo in cui sono prodotte armi. Lo rende noto il rapporto pubblicato ieri dall'Istituto internazionale di ricerche sulla pace (Sipri). Stando a quanto riferisce il think-tank che ha sede a Stoccolma, l'industria pesante di Pechino ha superato quella russa. Gli Stati Uniti si confermano primi nella produzione di armi. Ma il Sipri ammette che i dati in possesso sulla produzione cinese potrebbero essere incompleti e che potrebbero rappresentare una “stima per difetto” a causa della “mancanza di trasparenza nei dati relativi alle vendite di armi delle compagnie cinesi del settore”
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Nel 2018, stando al rapporto Sipri, la spesa mondiale nella produzione di armi ammontava a circa 2.000 miliardi: un numero che fa riflettere, senza considerare gli eventuali guadagni raccolti con il cosiddetto “mercato sommerso“. Nel precedente rapporto (datato 2017), la Cina non figurava nei maggiori tre Paesi produttori, ma al sesto posto: negli anni scorsi, infatti, Pechino importava gli armamenti dalla Russia. Ora, invece, la Cina ha tre produttori di armi fra i primi dieci al mondo. Ma si deve anche tener conto della sottostima fatta in precedenza.
E l'Italia?
Con 28 Paesi aderenti, l'Unione Europea è, invece, al secondo posto fra gli esportatori mondiali di armi. Fra i Paesi, figura anche l'Italia che, stando ai dati Sipri relativi al 2018, esporta il 2,5% di armi di tutto il mondo. Secondo quanto attestano le informazioni relative agli anni 2014-2018, il primo Paese esportatore di armi italiane è la Turchia.