All’età di 94 anni è morto il torinese Luigi Arisio. Guidò la marcia dei Quarantamila, la manifestazione dei colletti bianchi. Questi erano impiegati e capi Fiat con i quali il 14 ottobre 1980 chiuse il lungo periodo di scioperi nelle fabbriche torinesi. Si manifestava contro i licenziamenti e la cassa integrazione. Misure annunciate da Cesare Romiti, allora amministratore delegato di Fiat, scomparso anche lui poche settimane fa.
Fra pochi giorni ricorre il quarantesimo anniversario della marcia
Arisio ha fondato nel 1974 il Coordinamento Capi Fiat, poi diventato Associazione Capi Fiat. E’ stato deputato, eletto nelle liste del Partito Repubblicano con Susanna Agnelli. “Convinto sostenitore delle battaglie per i diritti civili, Arisio si era impegnato in prima persona nella costituzione dell’allora Coordinamento Quadri e Capi intermedi Fiat poi divenuta Associazione Capi Quadri Fiat” ricorda Giovanni Serra, segretario generale Aqcf-R.
La Fiat nello scenario nazionale con Arisio
“La Marcia dei quarantamila – aggiunge Serra – proiettò la realtà dei Quadri Fiat in primo piano nello scenario nazionale e fece assumere alla categoria il ruolo di protagonista di una vicenda che ha fortemente inciso nella storia delle relazioni sindacali del nostro Paese. Infatti da quel momento cominciò, da parte delle organizzazioni sindacali tradizionali, un processo di profonda revisione del modello di relazione fortemente conflittuale fino ad allora adottato”.