Sono giorni di protesta popolare in Argentina. Con lo slogan “Per il lavoro, per il salario, contro la fame e la povertà” migliaia di persone, provenienti da tutto il Paese Sud Americano -patria di Papa Bergoglio – si sono concentrate sulla storica Plaza de Mayo di Buenos Aires, per chiedere al governo del presidente Alberto Fernández più energiche politiche sociali. Appartenenti a organizzazioni di sinistra e movimenti sociali di base, segnala il quotidiano Pagina 12, i manifestanti hanno posto fine ad una marcia federale di tre giorni che ha interrato numerose province argentine.
Duizenden Argentijnen protesteren in Buenos Aires tegen de almaar toenemende inflatie in het land. In de eerste maanden van het jaar stegen de prijzen met 23 procent. https://t.co/2lj6ltQhvq
— conSentido (@conSentido_NL) May 13, 2022
Le proteste di piazza
A protestare davanti alla Casa Rosada presidenziale – ha dichiarato Eduardo Belliboni, uno dei leader del Polo Obrero – non siamo solo i “piqueteros” [manifestanti che bloccano le vie di comunicazione, ndr] e delle organizzazioni sociali, ma la classe operaia argentina nel suo insieme”.
Fra gli slogan più scanditi – scrive Ansa – vi sono: ‘Per il cambiamento sociale!’, ‘No all’austerità frutto dell’accordo fra governo e Fmi’, ‘Il debito è con il popolo, non con il Fmi!” e ‘Sì a un lavoro vero e a uno stipendio pari al paniere di base familiare’.
Il problema salariale, ha ancora detto, “riguarda anche l’economia e i consumi e poi c’è la gravissima situazione sociale con inflazione e programmi sociali che hanno un valore ben al di sotto del paniere dei consumi di base”.