I leader di una ventina di paesi, fra i quali Emmanuel Macron e Angela Merkel, il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, e il direttore dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, hanno firmato un appello in favore di un “trattato internazionale sulle pandemie”, in una tribuna diffusa stasera sul sito di Le Monde e che sarà pubblicata da diversi quotidiani.
I leader firmatari
I firmatari sono leader di paesi di tutto il mondo, oltre a Macron e Merkel hanno sottoscritto l’appello il premier britannico Boris Johnson, il presidente sudcoreano Moon Jae-in, quello sudafricano Cyril Ramaphosa, l’indonesiano Joko Widodo e il cileno Sebastian Pinera.
“Il covid-19 approfitta delle nostre divisioni”
Mentre il Covid-19 “approfitta delle nostre debolezze e divisioni” – si legge nel testo – “questo impegno collettivo rappresenta una tappa importante per consolidare la preparazione alle pandemie al massimo livello politico”.
“Ci saranno altre pandemie – scrivono i leader – e altre situazioni d’emergenza sanitaria di grande ampiezza. Nessun governo, né alcun organismo multilaterale può, da solo, far fronte a questa minaccia”.
“Garantire un accesso universale ed equo ai vaccini”
Michel e Adhanom Ghebreyesus presenteranno nella giornata di oggi, davanti alla stampa, il progetto di trattato, che dovrebbe fondarsi sul “Regolamento sanitario internazionale”, uno strumento giuridico varato nel 2005.
Rafforzare “la resilienza” di fronte alle pandemie – si legge ancora nel testo – presuppone di “consolidare in modo forte la cooperazione internazionale per migliorare, ad esempio, i sistemi di allerta, la condivisione delle informazioni, la ricerca, ma anche la produzione e la distribuzione” dei vaccini, dei farmaci, dei prodotti di diagnostica e quelli di protezione”.
“Noi – continua – ci impegniamo a garantire un accesso universale ed equo ai vaccini, ai farmaci e ai prodotti diagnostici sicuri, efficaci e abbordabili per questa pandemia e quelle che seguiranno. La vaccinazione è un bene pubblico mondiale”, affermano i leader firmatari e un trattato “dovrebbe condurre ad una maggiore responsabilizzazione reciproca e a una condivisione delle responsabilità”, “favorendo la trasparenza e la cooperazione in seno ad un sistema internazionale”.